Africa

RDC malnutrizione infantile zeinata lotta alla fame

MALNUTRIZIONE INFANTILE E FARINE IPERNUTRIENTI BREVETTATE: LA ZEINATA

Per dare ad ogni bambino il suo futuro, tra il 2019 e il 2022 abbiamo lavorato a un progetto di lotta alla malnutrizione infantile nel quartiere periferico di Kimbanseke (Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo), in linea con il Piano di Sviluppo Sanitario Nazionale.

Il nostro obiettivo era quello di contribuire alla diminuzione della malnutrizione dei bambini 0-5 anni, attraverso il rafforzamento del sistema di presa in carico clinico, lo sviluppo di attività generatrici di reddito e l’incremento della consapevolezza della popolazione target sulle problematiche nutrizionali. 

Per farlo, abbiamo progettato secondo 3 parole chiave:

1. URGENZA

Rafforzamento, in tutte le sue forme, dei sistemi di presa in carico della malnutrizione infantile, mediante il potenziamento delle strutture sanitarie, la formazione del personale sanitario e la sperimentazione di nuovi alimenti terapeutici.

2. TRANSIZIONE

Educare alla conoscenza e, quindi, alla prevenzione del fenomeno (pianificazione familiare, primi mille giorni di vita del bambino, nutrizione in gravidanza, allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita, igiene, rotazione alimentare, buone pratiche igienico-sanitarie, salubrità degli ambienti e riconoscimento precoce degli stati a rischio) le stesse comunità di base.

2. SVILUPPO

Rafforzamento della sicurezza alimentare, promozione del microcredito e di attività generatrici di reddito, disseminazione delle pratiche innovative e promozione di politiche di protezione sociale, avvio di cooperative di comunità.

Come anticipato, particolarmente importante ed innovativa è stata l’introduzione della farina alimentare ipernutriente: la ZEINATA

LA ZEINATA PER FAR FRONTE ALLA MALNUTRIZIONE INFANTILE

Grazie alla collaborazione con i professionisti congolesi, infatti, siamo riusciti ad introdurre nella fase di primo intervento un innovativo alimento terapeutico a base di prodotti locali. Tale preparato ha la forma alimentare di una farina ed è costituito da mais, chenilles (bruchi), olio vegetale, zucchero, sale e spirogyra (un’alga ricca di sali minerali e vitamine che cresce naturalmente nel fiume Congo). La farina così prodotta è stata nominata Zeinata e risulta essere ricca di nutrienti e micronutrienti necessari alla cura dei bambini affetti da malnutrizione.

Grazie allo studio clinico realizzato sulle due Zone de Santé target, la formazione sulla preparazione della pappa alimentare e la dotazione di stock di alimento, è stato possibile testare e validare l’efficacia del trattamento della Malnutrizione Acuta Severa (MAS) con un alimento interamente composto da alimenti reperibili in loco, fornendo una dimostrazione ulteriore del fatto che le soluzioni locali sono disponibili e meritano di essere sostenute, valorizzate e promosse.

I beneficiari totali del progetto sono stati:

  • 2.400 bambini malnutriti presi in carico dalle Unità Nutrizionali delle Zone Sanitarie di Biyela e Kingasani 
  • Famiglie coinvolte nel programma di microcredito
  • 40.000 abitanti del quartiere di Kimbanseke coinvolti nelle attività di educazione e sensibilizzazione comunitaria

SDGs DI RIFERIMENTO

Scopri il progetto “Lotta alla malnutrizione infantile su base comunitaria a Kimbanseke”


BIBLIOGRAFIA

  1. Food and Agricolture Organization of the United Natios.
  2. Organisation mondiale de la Sanité
  3. Global Financing Facility

IL PROGETTO DI SOSTENIBILITA’ IN SENEGAL: DEBO BAMTARE

Durante la pianificazione del progetto Debo Bamtare, la parola “sostenibilità” è stata una colonna portante per la realizzazione di questo progetto in Senegal.

La Sostenibilità, parola oramai diventata di uso comune soprattutto in associazione alla tutela ambientale, viene qui tenuta in considerazione in relazione al suo significato nella realizzazione di un progetto. Secondo il punto di vista delle Nazioni Unite ed in particolare dell’Agenzia che si occupa della valutazione degli interventi (United Nations Evaluation Group – UNEG), per far sì che esso sia valutato in modo positivo è fondamentale tenere in considerazione diversi altri fattori, tra i quali quanto le attività promosse ed i risultati ottenuti continuino anche dopo la conclusione del finanziamento, in una parola: Sostenibilità

Anche durante le varie fasi di progettazione e realizzazione del progetto Debo Bamtare in Senegal, APDAM ha tenuto in considerazione questo importante aspetto, consapevole dell’importanza che esso ha nel cambiare drasticamente le conseguenze che l’intervento può avere nel contesto nel quale viene realizzato.

senegal villaggi rurali aram
Nella mappa la regione di Saint-Louis, Senegal

IL PROGETTO DEBO BAMTARE, COME ABBIAMO OPERATO

Debo Bamtare è un progetto in realizzazione nei villaggi di Aram e Kenene in Senegal, dal 2022 al 2025 con l’obiettivo di migliorare nelle zone di intervento la sicurezza alimentare, lavorando in rete con alcuni partner locali: l’associazione ADEVA, il programma PUMA e il Consiglio Regionale di Sviluppo Della Nutrizione (CNCN).

In particolare, attraverso le attività si intende dare la possibilità alle popolazioni dei due villaggi di sfruttare pienamente il territorio. Lo consentono un più facile accesso alle zone agricole e l’acquisizione di tecniche agricole all’avanguardia. Inoltre, la realizzazione di azioni di sensibilizzazione su tematiche nutrizionali intende aumentare la consapevolezza della popolazione. Infine, al fine di migliorare le condizioni economiche della popolazione è prevista la creazione dei Groupement d’Intérêt  économique – GIE (Gruppi di Interesse economico) composti da donne con l’obiettivo di vendere sul mercato locale i prodotti ottenuti.

Uno degli ultimi aggiornamenti arrivati dal Senegal sul proseguimento delle attività del progetto Debo Bamtare è l’installazione di un’unità di trasformazione dei prodotti agricoli. Ecco qua alcune foto!

Scopri il progetto Debo Bamtare


BIBLIOGRAFIA

  1. UNEG, 2013. UNEG Handbook for Conducting Evaluations of Normative Work in the UN System
APDAM cooperazione internazionale lotta alla fame Bene Vagenna

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: I MINORI

Oggi scopriamo una parte dei nostri beneficiari, perché loro e cosa facciamo nei nostri progetti.

Ad ogni bambino/a il suo futuro. 

Con questa frase vogliamo iniziare a raccontarvi i nostri progetti di cooperazione internazionale.
Ogni bambino/a ha diritto ad un futuro e ha condizioni di vita che gli potranno permettere di costruire il suo futuro, qualsiasi esso sia ed ovunque esso sia. Il/la bambino/a ha un ruolo centrale nella vita e nello sviluppo della società, non solo per il ruolo attivo che avrà ma perché sin dalla nascita è al centro di dinamiche e relazioni che di fatto costituiscono lo sviluppo sociale, economico e culturale di ogni popolo. Il/la bambina viene plasmato/a dalla società e su di loro si riflettono diseguaglianza di genere, economiche e culturali, condizioni di difficoltà della quale essa è costituita. 

Le Nazioni Unite a pochi anni della loro fondazione hanno riconosciuto questo importante ruolo con la pubblicazione de La Dichiarazione dei diritti del fanciullo nel 1959. Recentemente l’UNICEF, agenzia delle Nazioni Unite ha deciso di utilizzare come strumento di studio, analisi e monitoraggio un approccio nella quale il bambino è al centro, definito Child-Right Based Approach.  

Ovunque!

A qualsiasi bambino/a il diritto al fanciullo deve essere garantito, senza distinzione di confine, appartenenza sociale o condizione economica nel rispetto però del contesto culturale nel quale vive o da cui proviene. 

APDAM sin dai primi momenti dopo la sua fondazione ha voluto impegnarsi in Italia ed in tre paesi dell’Africa Sub-Sahariana a fare “tanti piccoli zeri” che uno in fila all’altro potranno fare la differenza. In particolare, in Senegal, Guinea e Congo, particolare attenzione è stata data al tema della malnutrizione infantile e della salute neonatale. Ma porre attenzione al diritto del bambino non significa solo creare progetti nei quali essi sono i primi beneficiari, ma bensì contribuire a creare buone condizioni nelle quali possano trovare e costruire il proprio futuro.


BIBLIOGRAFIA

  1. Child Right International Network (CRIN). United Nation Declaration on the Rights of the Child.
  2. UNICEF, A Child Based Approach.

PERCHÈ OPERIAMO IN REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

I nostri progetti di cooperazione internazionale: la repubblica democratica del Congo e la malnutrizione che la colpisce

La Storia della Repubblica Democratica del Congo viene definita da Paolo Colombo, docente della facoltà di Scienze Politiche e Sociali, una Storia Sbagliata in un podcast sulla storia del paese. L’appellativo sbagliata, utilizzato in modo ironico, ha l’intento di evidenziare le numerose contraddizioni che emergono dalla storia del Congo. 

Il Congo è un paese ricchissimo di risorse naturali: oro, diamanti, uranio, rame e cobalto e legname pregiato. La ricchezza del suo territorio, per la maggior parte sfruttata anche dopo l’epoca colonialista da potenze private e pubbliche straniere, è sempre stato in collisione con la ricchezza e le condizioni di vita della sua popolazione caratterizzata dalla presenza di diverse etnie che parlano circa 400 lingue differenti. 

Dopo quasi ottant’anni di controllo del Belgio durante il colonialismo, la Repubblica Democratica del Congo è diventato indipendente nel 1960. Dalla sua indipendenza è sempre stato caratterizzato da una forte instabilità politica. La sua storia lo ha portato oggi ad avere una popolazione di 95,89 milioni di abitanti nel 2021 e al 179° posto nella classifica dei paesi relativi al loro Indice di Sviluppo Umano, redatto dal United National Development Programme (UNDP). Nel 2018 circa il 73% della popolazione era considerata sotto la soglia di povertà assoluta.

A Proposito di Altri Mondi ha deciso di essere presente in Congo sin dall’inizio, guardando da vicino queste sue contraddizioni. In particolare, è intervenuta nella zona di Kinshasa, Kisanji, Mukoso, Kitanda e Malandu con interventi a favore dell’imprenditoria sociale locale, dei reparti di maternità e per promuovere soluzioni sostenibili rimediando alle carenze di acqua potabile. Inoltre, nel 2015 APDAM è venuta in contatto con l’orfanotrofio delle suore di San Giuseppe a Kisanji e da quel momento ha deciso di sostenere la realtà dando avvio così all’esperienza filantropica di Sansa Bana.

Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Repubblica Democratica del Congo


 1Paolo Colombo, 2022, Congo: Una Storia sbagliata https://open.spotify.com/show/5Gl0UNycTCLWPmEgDdilx6?si=ed3daa1eda2a4dc0 

 2L’ Indice di Sviluppo Umano è un valore numerico che tiene in considerazione delle dimensioni chiave dello sviluppo umano in un determinato paese: una vita lunga e in buona salute, un informazione chiara e libera e un decente tenore di vita.

valore stabilito dalla Banca Mondiale di 1.90$ al giorno.

BIBLIOGRAFIA

  1. A proposito di Altri Mondi, Repubblica Democratica del Congo. https://www.apdam.org/index.php/repubblica-democratica-del-congo/ 
  2. Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Rep. Democratica del Congo. https://nairobi.aics.gov.it/home-ita/paesi/rdc/ 
  3. Enciclopedia Treccani, Repubblica Democratica del Congo. https://www.treccani.it/enciclopedia/repubblica-democratica-del-congo_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/ 
  4. Nord Kivu (2021). Repubblica Democratica del Congo: le risorse che fanno gola al mondo. Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/repubblica-democratica-del-congo-le-risorse-che-fanno-gola-al-mondo-29424 
  5. Paolo Colombo, 2022, Congo: Una Storia sbagliata https://open.spotify.com/show/5Gl0UNycTCLWPmEgDdilx6?si=ed3daa1eda2a4dc0
  6. United Nation Development Programme (2022).  Human Development Report (2021-2022) https://hdr.undp.org/data-center/human-development-index#/indicies/HDI

NIOKO BOKK. UN ECOVILLAGGIO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE IN CASAMANCE

I progetti di sicurezza alimentare di APDAM: L’ECOVILLAGGIO IN CASAMANCE

Il progetto proposto tende a raggiungere l’obiettivo finale – final outcome – attraverso un approccio integrato ed orizzontale al problema dell’insicurezza alimentare come suggerito dai più autorevoli studiosi della tematica. Infatti, è internazionalmente riconosciuto come il problema dell’insicurezza alimentare sia di fatto una questione agricola e pertanto come, per poter agire sul nucleo centrale dell’oggetto dell’intervento, ci si debba muovere nella direzione del miglioramento dell’agricoltura accanto all’integrazione nel trattamento della malnutrizione infantile attraverso l’integrazione con alimenti ipernutrienti.

Per questa ragione il progetto si svilupperà su 3 assi strategici

I 3 ASSI STRATEGICI PER LA COSTRUZIONE DELL’ECOVILLAGGIO

  • FORMAZIONE AGRICOLA
  • SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE COMUNITARIA
  • PRODUZIONE E VENDITA DI PRODOTTI AGRICOLI E DI ALIMENTI IPERNUTRIENTI

Il primo asse vuole portare la popolazione dei due villaggi target (Abene e Diannah) nelle condizioni di poter sfruttare pienamente il territorio disponibile in loco.

Un secondo asse prevede delle azioni di sensibilizzazione mirate al fine di aumentare la consapevolezza della popolazione locale sulle tematiche nutrizionali, di buona e corretta alimentazione, di diversificazione degli alimenti, consigli sulla preparazione di ricette con l’uso di alimenti iper nutrienti e altre tematiche affini quali l’allattamento esclusivo al seno, lo svezzamento ma anche l’igiene personale della madre nel corso della gravidanza, e simili. Tale asse adotta una metodologia di sensibilizzazione su base comunitaria che vede protagonista il personale sanitario locale il quale, adeguatamente formato, veicola i messaggi alla popolazione.

Il terzo asse infine si concentra sulla produzione di prodotti agricoli e di alimenti iper nutrienti: ciò produrrà un miglioramento delle condizioni economiche attraverso la commercializzazione dei prodotti sul mercato locale, inoltre una parte dei prodotti ipernutrienti sarà distribuita presso i centri sanitari del territorio target, andando ad integrare il trattamento della malnutrizione secondo i protocolli suggeriti da OMS e UNICEF.


BIBLIOGRAFIA

  1. Cinque punti chiave per Alimenti più sicuri
  2. Come si combatte la malnutrizione infantile – Unicef
  3. Eco-villaggio Nioko Bokk: il progetto Renken in Casamance – Renken Onlus
Senegal-cooperazione internazionale-a proposito di altri mondi

UNA STRADA, AL TRAMONTO: SENEGAL

L’articolo di oggi è dedicato alla missione di monitoraggio in Senegal, ma non parla delle missioni.
O Almeno non direttamente.

Perché c’è stato un momento, in Senegal, che portiamo nel cuore con tenerezza e che racconta meglio di molte altre parole dei risultati di un buon progetto di Cooperazione Internazionale.
Oggi lo vogliamo condividere con voi: abbiatene cura.

Dicono che in Africa gli spostamenti siano lentissimi, tra i sentieri polverosi e le buche profonde: un limite per certi versi, un’occasione per altri. L’occasione di dedicare completamente il proprio tempo a un compagno di viaggio e alla sua storia.
Dicono anche che il Senegal sia nato per i tramonti, con quel grande sole rosso che cade dietro la foresta. Ed è proprio durante un tramonto che è iniziato questo viaggio.

Quella sera c’era un giovane uomo con cui dividere la sella di una moto, viene da un villaggio vicino a quelli di progetto e vorrebbe portarci lì: c’è bisogno di fare qualcosa perché i giovani vogliono andare via ma non sanno veramente quanto il viaggio sia pericoloso.
Da spettatori delle migrazioni ci si chiede perché le persone partano, sopportino tutte quelle violenze, per trovare un muro ad attenderli: si stava così male lì dove erano?
Beh questo lui lo sa bene perché il suo racconto parte dal Senegal, attraversa il Mali e arriva in Libia. Appena oltrepassato il confine il suo futuro viene però sequestrato, con le botte e la forza, in una prigione libica. Le cose che ha visto e subìto in quei giorni non lo abbandoneranno mai, come la consapevolezza di aver abbandonato a sua volta amici e persone care dietro di sé.
Lui è infatti uno tra i pochi fortunati che riesce a scappare e tornare indietro.
Parla di fortuna, per essere scappato, per essere vivo. Decidete voi se chiamarla fortuna.

Dicevamo, vuole che andiamo al suo villaggio, perché i nostri progetti stanno dando risultati e la percentuale di persone che partono da quelle zone è diminuita, e questa non è fortuna. È progettare in un’ottica di sviluppo, per indurre un miglioramento con una prospettiva di lungo periodo1. Ed è il nostro lavoro.

Così, su quella moto, grati per la preziosità del racconto, risuonano nella mente quelle parole che sentiamo così nostre “che zero più zero più zero più zero alla fine fa uno”2. Tanti piccoli niente, col tempo, portano a un risultato.

Esistono tanti mondi su un solo pianeta, questo altro mondo lo abbiamo conosciuto attraverso gli sguardi in uno specchietto retrovisore ed è sempre così bello non esserne indifferenti e riconoscere alla fine come siamo tutti parte dello stesso mondo.

Perché comunque, sempre, A Proposito di Altri Mondi.

Anche tu puoi unirti a questa somma di piccoli 0 e aiutarci nel cambiamento: scopri come donare a sostegno dei nostri progetti di cooperazione internazionale!

Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Senegal


1 Andrea Stroppiana, “Progettare in contesti difficili. Una nuova lettura del Quadro Logico”, Franco Angeli Edizioni, 2009.
2 Eugenio in Via di Gioia, “Utopia”, Amore e Rivoluzione, 2022.

PERCHÈ OPERIAMO IN SENEGAL

I nostri progetti di cooperazione internazionale: il Senegal, i cambiamenti climatici che lo colpiscono e il settore agricolo.

Il Senegal è uno stato dell’Africa Occidentale che si affaccia sull’Oceano Atlantico. La sua posizione geografica lo espone ai cambiamenti climatici e ai rischi di siccità e degradazione ambientale, rendendo la gestione di risorse idriche e dei suoli un elemento di primaria importanza per garantire la produzione agricola e lo sviluppo rurale sostenibili. Il settore agricolo impiega il 60% della popolazione attiva e le condizioni di vita nelle aree rurali sono caratterizzate da un alto livello di povertà che colpisce principalmente donne, piccoli agricoltori e giovani.

APDAM in Senegal agisce al Nord del paese, nella Regione di Saint Louis, Comune di Medina Ndiathbé per migliorare la sicurezza alimentare nei villaggi rurali di Aram e Kenene e al Sud nella Regione di Ziguinchor per intervenire nell’ambito della malnutrizione infantile e dell’insicurezza alimentare nei villaggi di Abene e Diannah.

Nella mappa la Regione di Saint Louis, Senegal.

Per quanto riguarda la questione di genere, il settore agricolo è caratterizzato da un sistema patriarcale che va a svantaggio delle donne in termini di accesso alle risorse, disparità nella suddivisione del carico di lavoro, potere decisionale e reddito. 

COME OPERA L’ITALIA

In questo contesto, il Senegal è un paese prioritario della Cooperazione italiana allo sviluppo, oltre ad essere uno dei paesi più importanti a livello strategico e tra i maggiori beneficiari dell’aiuto pubblico italiano allo sviluppo in Africa Occidentale. La Cooperazione italiana in Senegal, in linea con la politica agricola senegalese, si occupa principalmente di:

  • Aumentare la produzione e la produttività agricola per contribuire alla sicurezza alimentare
  • Supportare i piccoli produttori e le loro organizzazioni nella strutturazione delle filiere
  • Innovare le tecniche di produzione e trasformazione dell’agroindustria attraverso la ricerca e lo sviluppo

Il Senegal è un paese importante per l’Italia anche per la presenza di migranti sul territorio italiano. Nel 2020 sono stati registrati 102.112 cittadini senegalesi regolarmente soggiornanti, al 12° posto per numero di presenze rispetto ad altre nazionalità.

Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Senegal


BIBLIOGRAFIA

  1. Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo
  2. Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo – Dakar
  3. Africa – la rivista dell’Africa vera
  4. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Risorse in comune_Di Bene in Beindou- progetti internazionali sicurezza alimentare

DI BENE IN BEINDOU – RISORSE IN COMUNE: I PROGETTI DI SICUREZZA ALIMENTARE

I progetti di sicurezza alimentare di APDAM

Di Bene in Beindou e Risorse in Comune sono due progetti di cooperazione decentrata volte a rafforzare la sicurezza alimentare nella Repubblica di Guinea. Secondo la definizione fornita dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, la cooperazione decentrata viene definita come “L’azione di cooperazione allo sviluppo svolta dalle Autonomie locali italiane, singolarmente o in consorzio fra loro, anche con il concorso delle espressioni della società civile organizzata del territorio di relativa competenza amministrativa, attuata in rapporto di partenariato prioritariamente con omologhe istituzioni dei Pvs* favorendo la partecipazione attiva delle diverse componenti rappresentative della società civile dei paesi partner nel processo decisionale finalizzato allo sviluppo sostenibile del loro territorio.” 

Questi due progetti volgono a rafforzare il partenariato tra:

  • Il Comune di Bene Vagienna (CN) e il comune di Beindou (Guinea) 🡪 Di Bene in Beindou 
  • Il Comune di Almese e il Comune di Yendè Millimou 🡪 Risorse in Comune

L’INIZIATIVA

L’iniziativa intende contribuire al raggiungimento dell’OSS17 (Partenariati Internazionali) e OSS12 (Sicurezza Alimentare) dell’Agenda 2030.

In particolare, i progetti vogliono migliorare la sicurezza alimentare dei Comune Guineani attraverso il rafforzamento del partenariato con i Comuni Piemontesi di Bene Vagienna e di Almese, oltre al miglioramento delle competenze di funzionari e agricoltori guineani nella risposta all’insicurezza alimentare. 

Secondo i dati del 2021 sulla sicurezza alimentare dell’Economist Intelligence Unit, infatti, la Guinea si attesta al 96° posto su 113 Paesi. Nonostante un lieve miglioramento nell’ultimo triennio l’insicurezza alimentare è ancora presente, soprattutto nelle zone rurali. 

A seguito di un primo progetto di cooperazione decentrata, conclusosi nel mese di settembre 2022, le autorità locali dei Comuni di Bene Vagienna e di Almese hanno analizzato lo status quo del percorso e i relativi punti di debolezza del territorio guineano, carpendo le potenzialità sulle quali far leva e rintracciando le necessità locali. Il rafforzamento del partenariato tra i comuni locali e Guineani sarà operato attraverso una missione di una delegazione guineana sul territorio del Comune di Bene Vagienna, scambi di buone pratiche tra istituzioni ed enti Nord-Sud e Sud-Sud sulle modalità di implementazione di filiere locali di produzione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli. Su entrambi i territori di Bene Vagienna e di Almese saranno realizzati eventi di sensibilizzazione per la cittadinanza, vertenti sui temi dell’inclusione, del fenomeno migratorio e dell’intercultura, con il coinvolgimento del tessuto sociale ed una particolare predilezione al coinvolgimento di minori.

* Paesi in Via di Sviluppo


BIBLIOGRAFIA

  1. Città di Torino – Settore Cooperazione Internazionale e Pace
  2. Nazioni Unite – Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile
  3. MASAF – Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste
  4. Economist Intelligence
Jean pierre festa del papà

SANSA-BANA, UN SOSTEGNO A DISTANZA CONCRETO!

Il sostegno a distanza che può fare la differenza.

Ci sono storie che non sono belle da sentire, e che la lontananza rende facili da ignorare. 
Abbiamo deciso di portarvi a Kisanji per farvi conoscere pian piano i bambini dell’orfanotrofio di Sansa-Bana e di condividere una parte delle loro storie con voi. Pensiamo che dare un volto alla malnutrizione, dare un nome al dolore che ha caratterizzato la loro infanzia possa aiutarci a vederli e riconoscerli. 
Fanno parte della famiglia di Emiliana e fanno parte della famiglia di APDAM, ma potrebbero iniziare a fare parte anche della tua famiglia con un piccolo sostegno a distanza.

Vieni a conoscere i bambini di Sansa-Bana, e scopri i miglioramenti concreti che in prima persona ci impegniamo a ottenere con le vostre donazioni!

JEAN PIERRE- IL NUOVO ARRIVATO

C’è un nuovo bimbo a Sansa-Bana, il suo nome era Jean.

Quando è arrivato lo hanno presentato a Emiliana come fosse un bimbo di 2 anni che pesava 4kg. 

All’inizio Emiliana non aveva capito il suo nome, e quando glielo hanno ripetuto ha esclamato “come l’Abbé Jean Pierre!” così le suore che gestiscono l’orfanotrofio hanno deciso di aggiungere questo secondo nome.

Jean-Pierre era gravemente malnutrito, triste e non riusciva a stare in piedi. Non aveva la forza di mangiare da solo, per questo hanno iniziato a dargli da mangiare imboccandolo. Per un mese è stato tenuto in braccio, dandogli le attenzioni e l’affetto che gli era mancato e di cui aveva bisogno.

Durante il periodo in cui Emiliana è rimasta a Kisanji è riuscita a creare un forte legame affettivo con Jean Pierre, che per tutto il tempo non ha voluto stare con altri. Mangiava e dormiva solo con lei, tanto che alcune volte doveva nascondersi per potersi allontanare, perché non piangesse.

Ogni settimana Jean Pierre è stato portato in ospedale e pesato, per verificare l’andamento delle cure, e dopo un mese è riuscito ad arrivare a 7kg! Ha quindi cominciato a stare in piedi, a giocare, cantare, ballare con gli altri bambini. Ha finalmente cominciato ad accettare di stare anche con gli altri ragazzini. 

È stato in questo momento che Emiliana si è resa conto che Jeanne Pierre non aveva 2 anni, ma che era più grande e che avrebbe dovuto avere circa 4 anni.

NOI VOGLIAMO ESSERCI AL FIANCO DI EMILIANA E DI QUESTI BAMBINI, E TU?
Fare la tua parte è facile: ti basterà compilare questo modulo di sostegno a distanza (anche in modalità digitale) e inviarlo a sansabana@apdam.org.
Se invece preferisci parlare direttamente con Emiliana, chiamala al 3338880674 o scrivile a sansabana@apdam.org

Scopri le altre storie.

Benvenuti nel nuovo sito di APDAM

Benvenuto nel nuovo sito web di A Proposito di Altri Mondi. 
Che cos’è APDAM? Un’impresa sociale di cooperazione e solidarietà internazionale che da sempre è impegnata a contrastare la povertà educativa.
In Africa, in particolare in Repubblica Democratica del Congo, in Senegal e in Repubblica di Guinea si occupa del contrasto alla malnutrizione. 

Dona e sostienici con un piccolo gesto.
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