REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Fin dall’inizio della nostra storia siamo presenti in Repubblica Democratica del Congo, un Paese dell’Africa centrale con un grande potenziale economico ma, al contempo, uno dei più poveri al mondo. Alcuni di noi lo conoscevano per via di viaggi precedenti, nel corso dei quali avevano fatto la conoscenza di alcune persone – poi diventate amici – che non potevano e non volevano lasciare da soli. I livelli estremi di povertà, il cattivo stato di salute di mamme e bambini che si traduceva in alti tassi di malnutrizione e le scarse condizioni igienico-sanitarie non ci hanno lasciati indifferenti. È per questo che oggi siamo impegnati nel contrasto alla malnutrizione infantile secondo un approccio integrato, agendo sui diversi fattori che contribuiscono all’emergere del problema.
La Repubblica Democratica del Congo, secondo le proiezioni demografiche dell’Istituto Nazionale di Statistica (INS), ha una popolazione di circa 81.680.000 abitanti (nel 2015), con un tasso di crescita del 3% annuo. Circa il 70% della popolazione della RDC vive al di sotto della soglia di povertà, il 52% dei quali vive in condizioni di estrema povertà.
Il settore WASH (Water, Sanitation and Hygiene) del Paese è caratterizzato da insalubrità, accesso limitato all’acqua potabile e scarsa educazione popolare all’igiene, con notevoli disparità tra aree urbane e rurali.
La Repubblica Democratica del Congo, nonostante abbia un elevato potenziale economico, è classificata come Paese a basso reddito e con insufficiente produzione alimentare. Circa il 43% dei bambini sotto i cinque anni soffre di malnutrizione cronica e in un anno, il numero di casi attesi di malnutrizione acuta grave è stimato intorno ai due milioni di bambini (fonte: MICS, 2010). L’area comprendente le Zone de Santé di Kingasani e di Biyela presenta un tasso di malnutrizione cronica tra i più elevati della città, ossia superiore al 35%.