Chissà ad oggi quanti bambini e ragazzi conoscono la storia dell’Oca Martina… Se ve la siete persa, rimediamo subito!
Konrad Lorenz, un rinomato etologo del XX secolo che trascorreva gran parte della sua vita studiando il comportamento degli animali, nel lontano 1949 pubblicò un libro di grande successo intitolato “L’anello di Re Salomone”. Il volume contiene un’incredibile quantità di storie e aneddoti raccolti nel corso dei suoi anni di lavoro in stretto contatto con il regno animale. Pesci, corvi e cani sono solo alcuni dei protagonisti di queste avventure, ma l’episodio sicuramente più significativo, anche per l’impatto che ebbe sul mondo scientifico, fu quello dell’Oca Martina.
L’OCA MARTINA E L’IMPRINTING
Durante una delle sue esplorazioni in una fattoria, lo studioso fece un incontro straordinario: un pulcino appena nato, che chiamò Martina. L’animale, privo di qualsiasi contatto con la sua vera madre, vide per la prima volta il volto di Lorenz, il quale divenne improvvisamente la sua figura materna attraverso un fenomeno noto come “imprinting”.
Da quel momento in poi, Martina seguì Lorenz ovunque andasse, considerandolo la sua guida e protettore. Lorenz, consapevole dell’importanza di questa connessione, costruì persino un cestino speciale per poter trasportare Martina con sé durante le sue osservazioni e studi, rispondendo pazientemente ai suoi richiami anche nelle ore più impensate.
Ma la parte più emozionante di questa storia è il suo epilogo: con il passare del tempo, Martina crebbe e maturò, diventando un’oca adulta capace di volare con le proprie ali. Nonostante l’attaccamento a Lorenz, Martina sviluppò la sua autonomia e intraprese il suo viaggio nell’universo degli uccelli, lasciando il suo mentore per vivere la vita di un’oca adulta indipendente.
Questo è il desiderio che nutriamo per tutte le persone che incrociano il cammino di APDAM: che possano sentirsi accolti, tutelati e accuditi e che presto possano riscoprire le proprie risorse e capacità, pronti ad affrontare il mondo con determinazione e forza, proprio come ha fatto l’Oca Martina.
Nella Fattoria didattica di Bubi e Mimi, la Fattoria sociale realizzata all’interno di un’azienda agricola tradizionale a conduzione familiare, viene prodotta la cosmetica naturale che aiuta a sostenere le attività di APDAM.
Nella Fattoria di Bubi e Mimi, la fattoria didattica e sociale realizzata all’interno di un’azienda agricola tradizionale a conduzione familiare produciamo la linea di cosmETICA: prodotti per la cura della persona realizzati con ortaggi e aromatiche officinali, coltivati seguendo i principi dell’agroecologia.
La vendita dei prodotti di cosmETICA ci supporta per continuare a metterci a disposizione come luogo accogliente, come ambiente rigenerativo dove ogni bambino e ogni persona possono trovare benessere.
Puoi trovare tutti i progetti e le attività che hanno luogo nella fattoria cliccando QUI.
Quest’anno abbiamo realizzato una linea di 14 prodotti creati con attenzione verso la Natura, dalla semina alla trasformazione.
Oggi ti presentiamo le proprietà e i benefici di altri 2 prodotti che trovi da subito disponibili per te o per i tuoi regali di Natale!
SAPONE MANI E VISO
AL MELONE E ALL’ANGURIA
Sapone detergente e protettivo
Il MELONE appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee ed è caratterizzato dal contenere una grande quantità di acqua, pari a circa il 90%, oltre a preziosi sali minerali e vitamine.
Tra queste, la vitamina A è ottima per evitare la secchezza delle mucose e della pelle, per questo l’estratto è utilizzato per lenire la pelle secca o sensibile. La vitamina E, poi, è un potente antiossidante.
In particolare, il melone aiuta ad eliminare le tossine, a prevenire la comparsa di macchie e a deterge la pelle.
I prodotti a base di melone e anguria, per i loro alti poteri idratanti, sono ottimi per mantenere una pelle idratata, luminosa, tonica e morbida. Sono ideali per tutti i tipi di pelle, anche per le sue proprietà antinfiammatorie.
DOCCIA SHAMPOO
AL MELONE E ALL’ANGURIA
Fresco e delicato
Anche l’ANGURIA appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee ed è ricca di acqua, sali minerali e vitamine.
Oltre alle proprietà che ha in comune con il melone, l’anguria ha anche un’azione antiossidante e di aiuto per la protezione della pelle dai raggi UV.
La pelle non è l’unica a beneficiare delle loro proprietà, perché i prodotti a base di anguria e melone sono ottimi anche per i capelli, che risulteranno lucenti e idratati.
La polpa e dei semi dell’anguria sono ricchi di OMEGA 6 e 9 che proteggono dalla disidratazione del capello e aiutano a fronteggiare situazioni di stress per la cute.
Prova tutti i nostri prodotti di cosmetica. Con un piccolo gesto puoi prenderti cura di te e aiutare APDAM.
Sono quasi terminati i dieci giorni con la delegazione dalla Repubblica di Guinea, accolta nelle comunità di Almese e Bene Vagienna. Giorni di conoscenza, scambio, formazione e accoglienza che più di ogni altra cosa ci hanno fatto comprendere il valore della cooperazione decentrata: una tipologia di cooperazione internazionale allo sviluppo, che contribuisce a costruire relazioni tra territori.
Condividiamo con voi le parole del nostro Direttore Christian Foti, la sera in cui è arrivata la Delegazione in Italia. Parole scritte di getto ma con un’emozione sincera per il risultato ottenuto e la voglia di lavorare ancora per continuare a non lasciare indietro nessuno.
Sto per mettermi a dormire dopo una giornata pressoché eterna.
Sono stanco, ma molto contento.
Che bello, all’aeroporto, accogliere persone che ero abituato a incontrare in terre così lontane!
Bello vederli gustare avidamente lo strudel di mele e i croissant alla crema di pistacchio con un buon cappuccino “all’italiana” al primo autogrill;
Bella l’accoglienza in famiglia di Ombretta, la sindaca di Almese, con un buon caffè, succhi e nocciole;
Bello, se non bellissimo, vedere la genuina emozione di Rosaria, la vice sindaca di Bene Vagienna che, un po’ agitata, spacchettava un vassoio di pasticcini e preparava i calici per il brindisi;
Bello vedere Zeno che aiutava Rose con i bagagli;
Bella l’esultanza della delegazione della Guinea alla vista del cartello stradale del gemellaggio tra Almese e Yende Millimou;
Bello vedere gli occhi spalancati del sindaco di Beindou osservare le distese dei nostri campi;
Bello vedere il parroco con alcuni membri del consiglio parrocchiale dire qualche preghiera di benedizione per la missione;
Bello sentire dire: “Da qua passano i nostri fratelli, quelli che non muoiono in mare, e passano con grande fatica. Avevamo paura, ma siamo qua da persone libere…grazie a voi!”
Bello, emozionate…commovente.
Forse per la prima volta credo di aver capito fino in fondo il valore della cooperazione decentrata…
Esistono tanti mondi su un solo pianeta, questi altri mondi li abbiamo conosciuti attraverso le loro parole e i loro sguardi curiosi ed emozionati. Ed è sempre così bello non esserne indifferenti e riconoscere alla fine come siamo tutti parte dello stesso mondo.
Perché comunque, sempre, A Proposito di Altri Mondi.
Nella Fattoria didattica di Bubi e Mimi, la Fattoria sociale realizzata all’interno di un’azienda agricola tradizionale a conduzione familiare, viene prodotta la cosmetica naturale che aiuta a sostenere le attività di APDAM.
Nella Fattoria di Bubi e Mimi, la fattoria didattica e sociale realizzata all’interno di un’azienda agricola tradizionale a conduzione familiare produciamo la linea di cosmETICA: prodotti per la cura della persona realizzati con ortaggi e aromatiche officinali, coltivati seguendo i principi dell’agroecologia.
La vendita dei prodotti di cosmETICA ci supporta per continuare a metterci a disposizione come luogo accogliente, come ambiente rigenerativo dove ogni bambino e ogni persona possono trovare benessere.
Puoi trovare tutti i progetti e le attività che hanno luogo nella fattoria cliccando QUI.
Quest’anno abbiamo realizzato una linea di 14 prodotti creati con attenzione verso la Natura, dalla semina alla trasformazione.
Oggi ti presentiamo le proprietà e i benefici di 2 prodotti che trovi da subito disponibili per te o per i tuoi regali di Natale!
CREMA MANI ZUCCA E CALENDULA
Crema mani nutriente e lenitiva
La ZUCCA appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, una parola che deriva dal Sanscrito e che sta a indicare il groviglio caratteristico dei fusti di queste specie vegetali. Conosciuta e diffusa da moltissimi anni, solo recentemente la zucca è stata oggetto di studi scientifici per comprovarne l’utilizzo anche nel campo della cosmesi.
Nei semi della zucca, infatti, sono state identificate sostante ottime per la resistenza all’ossidazione dei tessuti e per questo utilizzate nei cosmetici ad azione antietà e antinquinamento: la zucca è ottima per mantenere la pelle nutrita e luminosa.
Oltre a questo, la polpa è ricca di minerali come fosforo, potassio, calcio, sodio e magnesio. Questi minerali risultano essere ottimi per la preparazione di prodotti nutrienti, idratanti e leviganti per il viso. La zucca possiede anche un’azione anti-infiammatoria, utile per lenire le scottature o le punture di insetto.
La CALENDULA appartiene alla famiglia delle Asteraceae, principalmente diffusa in Europa centrale e meridionale, Asia occidentale e Stati Uniti.
I suoi fiori vengono utilizzati nella produzione di cosmetici e altri rimedi naturali. È conosciuta per le sue azioni antiinfiammatoria, cicatrizzante, emolliente ed idratante; antiossidante ed antifungina.
Queste qualità fanno sì che la calendula venga impiegata per problemi della pelle come ferite, cute infiammata ed arrossata, acne e micosi. I prodotti a base di calendula sono inoltre molto calmanti e hanno un effetto di guarigione sulle ferite, per questo risultano essere adatti alla cura di pelle screpolata, secca e danneggiata dal sole
ACQUA PROFUMATA AI FIORI DI LAVANDA
FRESCHEZZA E RELAX
La LAVANDA è una pianta erbacea, perenne e profumatissima originaria del Mediterraneo. Il nome lavanda ha origine dalla parola “lavare”, poiché già i Romani ne facevano largo uso nelle loro pratiche di pulizia quotidiana e nelle terme.
Da centinaia di anni la lavanda è apprezzata per il suo grande potere curativo: non solo ha proprietà antisettiche, antidepressive e sedative, ma è anche in grado di accelerare la guarigione e prevenire la formazione di cicatrici. Inoltre è anche un ottimo repellente antizanzare.
Sulla pelle la lavanda crea una protezione di difesa dagli agenti esterni e non fa disperdere la sua umidità naturale: questo la rende adatta a tutti i tipi di pelle, anche per la grassa ed acne, dove spesso troviamo una disidratazione profonda, soprattutto se si usano prodotti aggressivi.
-
ACQUA PROFUMATA ALLA LAVANDA€14.90
Prova tutti i nostri prodotti di cosmetica. Con un piccolo gesto puoi prenderti cura di te e aiutare APDAM.
Bibliografia
- Patel, Seema. (2013). Pumpkin (Cucurbita sp.) seeds as nutraceutic: A review on status quo and scopes. Mediterranean Journal of Nutrition and Metabolism.
- Rezig, L., Chouaibi, M., Msaada, K., Hamdi, S. (2012) Chemical composition and profile characterisation of pumpkin (Cucurbita maxima) seed oil. Industrial Crops and Products, 37
- Smith D. B. (1997). The Initial Domestication of Cucurbita pepo in the Americas 10,000 Years Ago. 09 May 1997: Vol.276.
- Carrubba, A., Catalano, C., Militello, M. (2009). La coltivazione della calendula (Calendula officinalis L.) come prodotto erboristico.. In Atti XV Congresso Nazionale Società Italiana di Fitoterapia. Siena. Disponibile in: https://hdl.handle.net/10447/52635
- Fonte: Heike Käser 2010, “Naturkosmetische Rohstoffe”, Linz, Verlag Freya, 3. Auflage 2012.
- ALVES, Bárbara; LIMA, Rafaela Karin. Óleo essencial de Lavanda (Lavandula angustifolia) no tratamento da ansiedade.
- FLORA – SALUTE E BENESSERE
- NATURA E ACQUA
- LAVANDA DI ELVIO
Grazie alla nostra mediazione come partner tecnico, i progetti di Cooperazione Decentrata attualmente in Corso in Repubblica di Guinea non si fermano e accolgono nelle comunità una delegazione dai villaggi per parlare di Futuro.
Per dieci giorni di condivisione e progettazione, i due comuni ospiteranno una delegazione direttamente da Beindou e da Yendé-Millimou.
In programma, incontri con il Comune, con la Regione, con l’Università e con la Comunità, per avvicinarci, riconoscerci, superare le distanze e immaginare un futuro di condivisione e sviluppo.
Sono in programma eventi aperti alla Comunità tutta e a chiunque interessato, per accogliere la Delegazione e condividere i risultati di progetto e gli obiettivi futuri.
Per maggiori informazioni e qualora ci fosse interesse a partecipare ai diversi incontri contattare:
Christian Foti: +39 339 182 0732 (Bene Vagienna)
Flavia Minelli: +39 379 277 1682 (Almese)
Matilde Bove: +39 340 864 9485 (Almese)
A seguire, i programmi delle due delegazioni: non perderti gli eventi aperti alla comunità e segui gli aggiornamenti sulle storie di APDAM!
Cooperare tra nord-sud e sud-sud per la sicurezza alimentare tra il comune di
Bene Vagienna e il comune di Beindou.
Dal 19 al 28 ottobre 2023
Saranno a Bene Vagienna:
Tamba Kittan LENO – Sindaco di Beindou;
Rose MARA – Comune di Beindou, rappresentante società, groupement donne;
Mory KEITA – ONG locale RESADEL, direttore esecutivo;
Giovedì 19
Benvenuto in Comune e in Parrocchia – Bene Vagienna
Venerdì 20
Incontro in Regione con assessori e funzionari – Torino
Sabato 21
Visita della città di Bene Vagienna con i ciceroni della Scuola Media locale
Ore 17:30
Presentazione della Delegazione e del Progetto alla Comunità – Palazzo Rorà, Bene VagiennaAPERTO ALLA COMUNITA’
a seguire
Apericena in condivisione
APERTO ALLA COMUNITA’
Lunedì 23
Incontro nel novarese con il Sig. Claudio Salsa e collegamento online con il Burkina Faso
Martedì 24 – Mercoledì 25
Incontri, Workshop ed Esperienze laboratoriali in campo – Università degli Studi di Torino
Giovedì 26
in serata workshop in Comune – Bene Vagienna
Venerdì 27
in serata cena di saluto condivisa – Fattoria di Bubi e Mimi (Bene Vagienna)
APERTO ALLA COMUNITA’
Sabato 28
Saluto in Comune – Bene Vagienna
Rafforzamento della sicurezza alimentare a Yendé-Millimou attraverso partenariati nord-sud/sud-sud tra il Comune di Almese e il Comune di Yendé-Millimou
Dal 19 al 28 ottobre 2023
Saranno ad Almese:
Jean MILLIMOUNO – Rappresentante paese APDAM
Finda YOMBOUNO – Comune di Yendé-Millimou, rappresentante società, groupement donne
Saa David YOUMBOUNO – Sindaco Yendé-Millimou
Tenne BONGONO – Comune di Yendé-Millimou, rappresentante società, groupement donne;
Giovedì 19
Benvenuto in Comune – Almese
Venerdì 20
Incontro in Regione con assessori e funzionari – Torino
Sabato 21
Ore 16:00
Cerimonia di benvenuto al centro culturale del Ricetto di San Mauro con performance di Fabula Rasa
APERTO ALLA COMUNITA’
A seguire cena in condivisione
Lunedì 23
Incontro nel novarese con il Sig. Claudio Salsa e collegamento online con il Burkina Faso
Martedì 24 – Mercoledì 25
Incontri, Workshop ed Esperienze laboratoriali in campo – Università degli Studi di Torino
Giovedì 26
In serata Consiglio Comunale e Incontro con la Comunità
APERTO ALLA COMUNITA’
Sabato 28
Saluto in Comune – Almese
Ieri era la giornata mondiale del sorriso!
Nuovamente cogliamo l’occasione per rivolgere un pensiero ai bambini di Sansa Bana e a chi ha dedicato la propria vita a riportare loro un sorriso, curando le ferite del cuore e diventando un posto sicuro e accogliente anche quando non si trova un motivo per sorridere.
Vi presentiamo quindi, altri due membri di questa grande famiglia: i loro nomi sono CLAUDE e CLAUDINE!
Claude e Claudine sono due fratellini, che fin dall’infanzia hanno vissuto situazioni di violenza domestica. Alla morte della mamma vengono portati a Sansa-Bana con il loro fratello maggiore, Clovis.
Qui c’è una bambina, Naomie, con la quale creano subito un gran legame ed è difficile per loro separarsi: non la lasciano nemmeno andare a scuola senza piangere o seguirla, aspettandola all’uscita.
Sono entrambi bambini molto sensibili e bisognosi di affetto. Claude è più taciturno e fragile, Claudine più allegra e sorridente… ma il passato ogni tanto raffiora per entrambi e diventa difficile da sopportare: in quei casi la presenza di Emiliana è per loro molto importante, solo con lei si calmano.
Con Emiliana si divertono a giocare, danzare, mangiare arachidi… e i biscotti che porta da Kikwit!
NOI VOGLIAMO ESSERCI AL FIANCO DI EMILIANA PER RIPORTARE IL SORRISO A QUESTI BAMBINI, E TU?
Fare la tua parte è facile: ti basterà compilare questo modulo di sostegno a distanza (anche in modalità digitale) e inviarlo a sansabana@apdam.org.
Se invece preferisci parlare direttamente con Emiliana, chiamala al 3338880674 o scrivile a sansabana@apdam.org
Scopri tutti i nostri progetti di cooperazione internazionale!
Per dare ad ogni bambino il suo futuro, tra il 2019 e il 2022 abbiamo lavorato a un progetto di lotta alla malnutrizione infantile nel quartiere periferico di Kimbanseke (Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo), in linea con il Piano di Sviluppo Sanitario Nazionale.
Il nostro obiettivo era quello di contribuire alla diminuzione della malnutrizione dei bambini 0-5 anni, attraverso il rafforzamento del sistema di presa in carico clinico, lo sviluppo di attività generatrici di reddito e l’incremento della consapevolezza della popolazione target sulle problematiche nutrizionali.
Per farlo, abbiamo progettato secondo 3 parole chiave:
1. URGENZA
Rafforzamento, in tutte le sue forme, dei sistemi di presa in carico della malnutrizione infantile, mediante il potenziamento delle strutture sanitarie, la formazione del personale sanitario e la sperimentazione di nuovi alimenti terapeutici.
2. TRANSIZIONE
Educare alla conoscenza e, quindi, alla prevenzione del fenomeno (pianificazione familiare, primi mille giorni di vita del bambino, nutrizione in gravidanza, allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita, igiene, rotazione alimentare, buone pratiche igienico-sanitarie, salubrità degli ambienti e riconoscimento precoce degli stati a rischio) le stesse comunità di base.
2. SVILUPPO
Rafforzamento della sicurezza alimentare, promozione del microcredito e di attività generatrici di reddito, disseminazione delle pratiche innovative e promozione di politiche di protezione sociale, avvio di cooperative di comunità.
Come anticipato, particolarmente importante ed innovativa è stata l’introduzione della farina alimentare ipernutriente: la ZEINATA
LA ZEINATA PER FAR FRONTE ALLA MALNUTRIZIONE INFANTILE
Grazie alla collaborazione con i professionisti congolesi, infatti, siamo riusciti ad introdurre nella fase di primo intervento un innovativo alimento terapeutico a base di prodotti locali. Tale preparato ha la forma alimentare di una farina ed è costituito da mais, chenilles (bruchi), olio vegetale, zucchero, sale e spirogyra (un’alga ricca di sali minerali e vitamine che cresce naturalmente nel fiume Congo). La farina così prodotta è stata nominata Zeinata e risulta essere ricca di nutrienti e micronutrienti necessari alla cura dei bambini affetti da malnutrizione.
Grazie allo studio clinico realizzato sulle due Zone de Santé target, la formazione sulla preparazione della pappa alimentare e la dotazione di stock di alimento, è stato possibile testare e validare l’efficacia del trattamento della Malnutrizione Acuta Severa (MAS) con un alimento interamente composto da alimenti reperibili in loco, fornendo una dimostrazione ulteriore del fatto che le soluzioni locali sono disponibili e meritano di essere sostenute, valorizzate e promosse.
I beneficiari totali del progetto sono stati:
- 2.400 bambini malnutriti presi in carico dalle Unità Nutrizionali delle Zone Sanitarie di Biyela e Kingasani
- Famiglie coinvolte nel programma di microcredito
- 40.000 abitanti del quartiere di Kimbanseke coinvolti nelle attività di educazione e sensibilizzazione comunitaria
SDGs DI RIFERIMENTO
Scopri il progetto “Lotta alla malnutrizione infantile su base comunitaria a Kimbanseke”
BIBLIOGRAFIA
Durante la pianificazione del progetto Debo Bamtare, la parola “sostenibilità” è stata una colonna portante per la realizzazione di questo progetto in Senegal.
La Sostenibilità, parola oramai diventata di uso comune soprattutto in associazione alla tutela ambientale, viene qui tenuta in considerazione in relazione al suo significato nella realizzazione di un progetto. Secondo il punto di vista delle Nazioni Unite ed in particolare dell’Agenzia che si occupa della valutazione degli interventi (United Nations Evaluation Group – UNEG), per far sì che esso sia valutato in modo positivo è fondamentale tenere in considerazione diversi altri fattori, tra i quali quanto le attività promosse ed i risultati ottenuti continuino anche dopo la conclusione del finanziamento, in una parola: Sostenibilità.
Anche durante le varie fasi di progettazione e realizzazione del progetto Debo Bamtare in Senegal, APDAM ha tenuto in considerazione questo importante aspetto, consapevole dell’importanza che esso ha nel cambiare drasticamente le conseguenze che l’intervento può avere nel contesto nel quale viene realizzato.
Nella mappa la regione di Saint-Louis, Senegal
IL PROGETTO DEBO BAMTARE, COME ABBIAMO OPERATO
Debo Bamtare è un progetto in realizzazione nei villaggi di Aram e Kenene in Senegal, dal 2022 al 2025 con l’obiettivo di migliorare nelle zone di intervento la sicurezza alimentare, lavorando in rete con alcuni partner locali: l’associazione ADEVA, il programma PUMA e il Consiglio Regionale di Sviluppo Della Nutrizione (CNCN).
In particolare, attraverso le attività si intende dare la possibilità alle popolazioni dei due villaggi di sfruttare pienamente il territorio. Lo consentono un più facile accesso alle zone agricole e l’acquisizione di tecniche agricole all’avanguardia. Inoltre, la realizzazione di azioni di sensibilizzazione su tematiche nutrizionali intende aumentare la consapevolezza della popolazione. Infine, al fine di migliorare le condizioni economiche della popolazione è prevista la creazione dei Groupement d’Intérêt économique – GIE (Gruppi di Interesse economico) composti da donne con l’obiettivo di vendere sul mercato locale i prodotti ottenuti.
Uno degli ultimi aggiornamenti arrivati dal Senegal sul proseguimento delle attività del progetto Debo Bamtare è l’installazione di un’unità di trasformazione dei prodotti agricoli. Ecco qua alcune foto!
Scopri il progetto Debo Bamtare
BIBLIOGRAFIA
Galli e galline sono visti solitamente come animali da allevamento, infatti entro l’anno di vita vengono soppressi e non si ha conoscenza comportamentale ed affettiva di questi esemplari. Ma vediamo come possono essere utili per la Pet Therapy.
La novità è che sono stati riconosciuti, per la prima volta anche in Italia, come protagonisti adatti per gli Interventi Assistiti, infatti in Gran Bretagna le galline sono riconosciute da tempo come coterapeuti e già nel 1800 le galline erano impiegate negli istituti psichiatrici per calmare i pazienti.
La legittimazione ufficiale è stata ottenuta dalla Fattoria del parco Trotter del comune di Milano, grazie al lavoro della cooperativa sociale “Tempo per l’infanzia” in collaborazione con l’ATS veterinaria.
LA PAROLA AGLI ESPERTI
La responsabile degli Interventi con animali Elena Sposito presso la Fattoria del parco Trotter spiega così il percorso da loro intrapreso: “Ci occupiamo di pet therapy da anni soprattutto con cani, gatti, conigli. Interventi che coinvolgono altri animali, come ad esempio quelli da fattoria, si possono fare ma non è possibile chiamarli IAA. Questo perché bisogna mettere in atto precisi protocolli approvati e definiti dal Ministero e dal Centro di referenza nazionale. L’unicità del nostro progetto è proprio questa: abbiamo ottenuto per la prima volta il riconoscimento ufficiale del Ministero a impiegare le galline connotando le nostre attività come IAA1”.
Galli e galline sono molto portati alla socialità e hanno bisogno di stare insieme. Morgana Galardi ricercatrice del Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali (CRN IAA) racconta che galli e galline hanno una storia di domesticazione relativamente recente, ma essa ha impattato sulle abilità sociali di questi animali che sono in grado di relazionarsi attivamente con noi. Questi avicoli, pur non essendo tradizionalmente animali da compagnia, quando vengono allevati fin da pulcini interagendo con le persone dimostrano di essere in grado di comunicare con l’essere umano e imparare in maniera sorprendente2.
Infine Elena Sposito aggiunge che “ognuno di loro ha il suo carattere, ciascun esemplare ha un proprio temperamento. Questo è importante che le persone lo sappiano: la gallina, che generalmente viene considerata stupida, è in realtà molto intelligente3”
LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI DI APDAM
BIBLIOGRAFIA
Orti di aiuto, cosa sono e come nascono: scopriamo insieme la BIOFILIA.
Nello scorso articolo, abbiamo analizzato come la biofilia può essere una risposta sull’efficacia degli orti di aiuto. Oggi approfondiamo questo tema e scopriamo cos’è la Biofilia
La biofilia è l’attrazione che la natura esercita sulla psiche umana e che determina la tendenza innata dell’uomo a concentrare l’attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda.
“L’ipotesi biofilica afferma che la nostra storia è quella di una lenta coevoluzione con la biosfera e che non possiamo evolvere in qualcosa di nuovo indipendentemente da essa. Il processo di evoluzione delle specie per selezione naturale è lentissimo per cui per milioni di anni siamo stati in stretta relazione con l’ambiente e gli adattamenti della specie umana sono il risultato di questa connessione, in risposta alle necessità imposte dall’ambiente.
Gli animali e la natura sono stati gli attori e lo scenario all’interno del quale ci siamo evoluti; chi riusciva a cogliere le irregolarità dell’ambiente e a comprendere al meglio il comportamento degli animali aveva notevoli vantaggi dal punto di vista della sopravvivenza. Al contrario la storia della civiltà umana è troppo breve per cambiare adattamenti esistenti e quindi l’uomo continua a sentirsi attratto dal tipo di ambiente che ha indirizzato prepotentemente la sua evoluzione.
Per molto tempo ancora la biologia e le emozioni umane resteranno le stesse perché le nostre mutazioni non sono rapide come quelle di organismi semplici e si crea uno scarto crescente tra la nostra evoluzione culturale estremamente rapida e la nostra eredità genetica che evolve invece con estrema lentezza”
Il nostro desiderio di connessione con la natura è quindi innato e potente quanto gli altri istinti naturali (Wilson, E. O. (1984). Biophilia. Cambridge: Harvard University Press.).
PER QUESTO IL CONTATTO CON LA NATURA PUO’ RIPORTARCI A CASA, RIANNODARCI ALLA VITA STESSA.
Scopri di più sulle attività di APDAM
BIBLIOGRAFIA
Il ruolo della donna è fondamentale all’interno dei progetti di cooperazione internazionale di APDAM.
Scopriamo perché attraverso le parole di una delle nostre volontarie.
Ripensando alla Guinea i miei ricordi tornano a quel momento seduti in casa di Rose. Lì ho ripercorso con la mente quanto appena accaduto: dopo averci accompagnato al fiume per le attività della pesca, le donne di quel piccolo villaggio nella provincia di Kissidougou ci hanno mostrato come avviene la lavorazione del riso. Guardandomi intorno ed ascoltando quanto raccontato da parole e corpi durante il lavoro ho capito che cosa vuol dire “la donna è vettore di sviluppo”: nell’essere attrici indispensabili della produzione e della lavorazione di alimenti fondamentali per la sopravvivenza del loro villaggio e parte cardine del lavoro di cura domestico, le donne hanno materializzato davanti ai nostri occhi quanto teorie ed approcci che si sono susseguiti dagli anni 70’ in poi hanno raccontato1.
Il ruolo della donna nei villaggi della Repubblica di Guinea
La donna in Repubblica di Guinea ha un ruolo fondamentale per la sussistenza del villaggio e per lo sviluppo dell’intero paese. Questo è altrettanto vero in altri contesti socioeconomici e culturali simili a quello guineano, seppur con tutte le peculiarità che ogni contesto presenta. Dopo la Seconda Guerra Mondiale questo importante ruolo ha iniziato ad essere riconosciuto in letteratura, dalle organizzazioni internazionali, dagli enti governativi e dalle organizzazioni della società civile. La strada verso un pieno riconoscimento dell’equità di donne e uomini è ancora lunga nei paesi in via di sviluppo quanto in quelli considerati del Nord del Mondo.
APDAM si fa promotore di un approccio che integra, all’interno dei suoi progetti un’attenzione particolare alle dinamiche di genere. Nel 2014 le Nazioni Unite hanno fornito una guida utile per integrare una prospettiva di genere nella creazione e realizzazione dei progetti2: in APDAM i ruoli che portano alla realizzazione di un progetto sono ricoperti da professionisti donne e uomini. In ambito internazionale le donne di Senegal, Repubblica di Guinea e Repubblica Democratica del Congo sono parte integrante, beneficiarie ed attrici dei progetti che si sono realizzati.
Scopri di più sui progetti di cooperazione internazionale in Repubblica di Guinea
Scopri i progetti terminati
Bibliografia
1Rathgeber, E.M., 1990, WID, WAD, GAD : Trends in Research and Practice. The Journal of Developing Areas, 24. https://www.jstor.org/stable/4191904
2United Nations Evaluation Group ,2018. Guidance on Evaluating Institutional Gender Mainstreaming. New York: UNEG. http://www.unevaluation.org/document/detail/2133
One Health è il progetto che intende valorizzare il potenziale del Parco Fluviale e promuovere l’educazione all’ambiente.
One Health? Sì, perché di salute ne abbiamo una sola!
Ma questo cosa significa?
L’approccio One Health riconosce che la salute degli esseri umani è legata indissolubilmente alla salute degli animali e dell’ambiente. Il contatto con la natura contribuisce allo stato di salute e benessere generale attraverso la diminuzione dei livelli di stress, aggressività e aumenta il senso di appartenenza e di connessione con l’ambiente circostante migliorando contemporaneamente il tono dell’umore.
L’ambiente gioca quindi un ruolo importante nella risposta e gestione dello stress dal momento che ci viviamo ed interagiamo. Le esperienze con la natura non servono alla salute solo per il processo di rigenerazione ma anche perché le persone acquisiscono nuove abilità, capiscono meglio le loro possibilità e progrediscono in modo positivo.
Lo Sport come vettore di valorizzazione ed educazione all’ambiente
Quale mezzo migliore per stare a contatto con la natura, se non lo sport?
Le pratiche sportive outdoor non soltanto promuovono l’importanza dello sport come strumento attraverso il quale raggiungere il benessere personale. Ma, aggiungendo l’interazione con l’ambiente, da un lato, aumentano il beneficio per chi lo pratica, essendo svolto in un contesto naturale e non antropizzato; dall’altro lato, il contatto diretto con la natura durante la pratica sportiva aiuta a sensibilizzare ed educare chi la pratica al rispetto dell’ambiente e della natura, al riconoscimento del suo valore e dei suoi benefici.
Ma come è possibile ritagliare un momento in cui dedicarsi a se stessi e alla natura, nella vita di tutti i giorni?
Il Parco Fluviale Gesso e Stura, nel territorio cuneese, offrirà dei percorsi educativo-esperienziali nei quali ci si potrà immergere nella natura, attraverso una passeggiata di scoperta e rigenerativa.
Sarà possibile, infatti, percorrere tre sentieri:
- Sentiero del Pastore (nel fossanese);
- Sentiero Padre Dario (nel fossanese);
- Oasi della madonnina (vicino a Sant’Albano Stura);
Scopri di più sul progetto One Health di APDAM
Bibliografia
- Istituto Superiore di Sanità – Salute globale e disuguaglianze di salute
- Psicologi News – Natura e Benessere, quale connessione?
- Song, C., Ikei, H., & Miyazaki, Y. (2016). Physiological Effects of Nature Therapy: A Review of the Research on Japan. International journal of environmental research and public health, 13(8), 981
- Paolo Giuntarelli (2020). Turismo sportivo. Teoria e Metodo. Armando Editore, 176
Le attività con gli animali di APDAM durante estate ragazzi 2023
In precedenti articoli abbiamo parlato dell’importanza dell’interazione del bambino con le altre specie animali (LEGGI L’ARTICOLO) e dei preziosi stimoli derivanti dalla creazione di una relazione con gli animali mediata dalle giuste figure professionali (LEGGI L’ARTICOLO).
Per lo sviluppo dei minori, infatti, questo genere di attività sono fondamentali perché permettono di fare esperienze di apprendimento non formali in contesti naturali, favorendo esperienze di crescita e conoscenza del sé grazie al contatto con gli altri e con gli animali.
Per questo, tra le attività previste durante l’Estate Ragazzi BENESTATE 2023 (LEGGI L’ARTICOLO) non mancano momenti di contatto con gli animali. Il contatto con essi sono necessari per imparare a conoscersi attraverso la creazione di una relazione con gli animali della fattoria.
Le attività svolte durante Estate Ragazzi
ATTIVITÀ DI CURA DEGLI ANIMALI
Attraverso piccole operazioni di accudimento, viene trasmessa ai bambini l’importanza della cura e dell’entusiasmo per averlo fatto, inoltre si aumenta la fiducia dei bambini nei confronti degli animali. Dunque, conoscere gli animali della fattoria, instaurare con loro un rapporto di amicizia, prendersene cura ogni giorno facendo attenzione ai loro bisogni e scoprendo nuove curiosità.
ANIMALI IN GIOCO
Attraverso giochi e attività ludico motorie i bambini saranno coinvolti in maniera attiva nel conoscere e riconoscere le caratteristiche principali degli animali che vivono nella fattoria.
IL MICROCOSMO NEL GIARDINO
Gli insetti sono creature estremamente importanti per l’ecosistema e per la sopravvivenza di molte specie di piante e animali. Esploriamo la natura e il Giardino del Sentire Oltre i Confini alla ricerca delle diverse specie di insetti o di piccoli animali che lo abitano. Prendiamone alcuni per poterli osservare meglio, facendo attenzione a non fargli del male e dopo averli raccolti, proviamo a riconoscerli e a classificarli grazie a delle guide.
LAVORI MANUALI
Attraverso semplici attività manuali, i bambini costruiranno casette per gli animali della fattoria, sperimentando e sviluppando nuove abilità e attitudini.
Se queste attività ti hanno incuriosito, non perdere l’occasione di partecipare: scarica il volantino dell’Estate Ragazzi BENESTATE 2023 ti aspettiamo
Bibliografia
Orti di aiuto, cosa sono e come nascono.
Una risposta, sul perché gli Orti di Aiuto sono efficaci, la può dare la biofilia.
La biofilia è l’attrazione che la natura esercita sulla psiche umana e che determina la tendenza innata dell’uomo a concentrare l’attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda.
Edward Wilson, biologo statunitense fu il primo a trattare il tema della biofilia.
Infatti Edward Wilson, notò come persone di culture e provenienze diverse scegliessero di vivere in luoghi simili. Con una posizione sopraelevata e visuale ampia, vicino ad una distesa di acqua, con prati e alberi, alberi con rami bassi e orizzontali e fronde stratificate.
Afferma Wilson che “prove di questo tipo, pur nella loro frammentarietà, indicano che gran parte della natura umana è stata codificata nei nostri geni nei lunghi periodi in cui la nostra specie ha vissuto a stretto contatto con il resto dei viventi. Se recuperiamo il valore di questo legame riacquistando il giusto posto nella biosfera allo stesso livello di tutti gli altri organismi viventi ameremo la vita, anche la nostra, in tutte le sue forme e saremo in grado di affrontare meglio le difficoltà che la vita ci mette davanti”.
Sempre E. Wilson continua «Insito nella natura umana c’è un amore per la natura e un senso di connessione con l’ambiente, un bisogno della vicinanza di altri esseri viventi che ha le sue radici nel nostro patrimonio genetico. I nostri antenati hanno vissuto per milioni di anni mantenendo uno stretto contatto con la natura che li circondava e rispettandone i ritmi; non è pensabile che poche migliaia di anni – in termini evolutivi un periodo di tempo brevissimo – siano bastati a fare piazza pulita di un’esperienza tanto radicata». (Wilson, E. O. (2008). La creazione, Adelphi Ed. p. 82).
Infatti, questo è il motivo per cui crediamo fortemente nella potenzialità dell’Orto di Aiuto.
Il contatto con la natura può riportarci a casa, riannodarci alla vita stessa.
Continua a leggere il nostro blog per la seconda parte di questo articolo!
Scopri di più sulle attività di APDAM
BIBLIOGRAFIA
- Wilson, E. O. (2008). La creazione, Adelphi Ed. p. 82
- Wikipedia – La Biofilia
- Wikipedia – Edward Wilson
Oggi scopriamo una parte dei nostri beneficiari, perché loro e cosa facciamo nei nostri progetti.
Ad ogni bambino/a il suo futuro.
Con questa frase vogliamo iniziare a raccontarvi i nostri progetti di cooperazione internazionale.
Ogni bambino/a ha diritto ad un futuro e ha condizioni di vita che gli potranno permettere di costruire il suo futuro, qualsiasi esso sia ed ovunque esso sia. Il/la bambino/a ha un ruolo centrale nella vita e nello sviluppo della società, non solo per il ruolo attivo che avrà ma perché sin dalla nascita è al centro di dinamiche e relazioni che di fatto costituiscono lo sviluppo sociale, economico e culturale di ogni popolo. Il/la bambina viene plasmato/a dalla società e su di loro si riflettono diseguaglianza di genere, economiche e culturali, condizioni di difficoltà della quale essa è costituita.
Le Nazioni Unite a pochi anni della loro fondazione hanno riconosciuto questo importante ruolo con la pubblicazione de La Dichiarazione dei diritti del fanciullo nel 1959. Recentemente l’UNICEF, agenzia delle Nazioni Unite ha deciso di utilizzare come strumento di studio, analisi e monitoraggio un approccio nella quale il bambino è al centro, definito Child-Right Based Approach.
Ovunque!
A qualsiasi bambino/a il diritto al fanciullo deve essere garantito, senza distinzione di confine, appartenenza sociale o condizione economica nel rispetto però del contesto culturale nel quale vive o da cui proviene.
APDAM sin dai primi momenti dopo la sua fondazione ha voluto impegnarsi in Italia ed in tre paesi dell’Africa Sub-Sahariana a fare “tanti piccoli zeri” che uno in fila all’altro potranno fare la differenza. In particolare, in Senegal, Guinea e Congo, particolare attenzione è stata data al tema della malnutrizione infantile e della salute neonatale. Ma porre attenzione al diritto del bambino non significa solo creare progetti nei quali essi sono i primi beneficiari, ma bensì contribuire a creare buone condizioni nelle quali possano trovare e costruire il proprio futuro.
BIBLIOGRAFIA
Ore 7:45. Ho ancora sonno, ma non vedo l’ora di iniziare le attività all’estate ragazzi, scoprire quale divertimento di aspetta.
Ore 9:00. Iniziano le attività.
Ma in che cosa consistono queste attività?
Attività botaniche nell’orto, di cura degli animali e legate all’ecologia, Interventi Assistiti con Animali, Interventi di Aiuto nel Verde e riciclo in fattoria. E ancora, più di 20 sport e grandi giochi all’aperto, cacce al tesoro, giochi d’acqua e laboratori. Inoltre, una gita settimanale alle piscine, nei parchi naturali e uscite culturali.
Da chi sono organizzate queste attività? E per chi?
Un team costituito da istruttori sportivi, Educatori ed Animatori propone alle famiglie un centro estivo sportivo multidisciplinare rivolto a bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni.
Tutte le attività sono studiate affinché vi sia la maggiore accoglienza e inclusione possibile anche nei confronti di minori BES (Bisogni Educativi Speciali) e in condizioni di svantaggio, favorendo così la socializzazione.
Dove si svolgono le attività?
Le attività si svolgeranno presso la fattoria didattica e sociale “La Fattoria di Bubi e Mimi” e il “Palazzetto delle Sport”, entrambi siti a Bene Vagienna. Inoltre, sono organizzate gite e attività al fine di valorizzare il patrimonio naturalistico, culturale e ricreativo (a titolo esemplificato: parchi naturali, luoghi archeologici, musei e piscine).
Che importanza hanno le attività nello sviluppo del bambino?
Le attività permettono a tutti i bambini di fare diverse esperienze, mettendo insieme l’importanza del movimento corporeo e la bellezza dello stare all’aria aperta, in contatto con la natura, ritornando all’essenza dell’essere, messaggio che riteniamo fondamentale, in un mondo che purtroppo per i più piccoli va sempre più verso la sedentarietà e la tecnologia. Tali attività permetteranno ai minori di fare esperienze di apprendimento non formali in contesti naturali, favorendo esperienze di crescita e conoscenza del sé grazie al contatto con gli altri.
Ore 18:00. Fine della giornata. Che divertimento e che bello stare all’aria aperta nella natura!
Bibliografia
- L’effetto natura sui bambini aumenta salute, benessere e quoziente intellettivo – WWF
- Quanto è importante per i bambini socializzare per formare la loro personalità? – Pianeta Mamma
- Bisogni Educativi Speciali: Normative e pratiche di inclusione. L’orientamento – il magazine per la scuola, l’università e il lavoro.
Prima di entrare nel merito, è necessario fare una premessa importante: vivere con animali domestici e aver costruito con loro un rapporto stretto e una buona comunicazione, non significa svolgere Educazione Assistita con gli Animali (EAA) 24 ore su 24.
Sicuramente la convivenza con un animale porterà vicendevolmente dei benefici ad entrambi, quando si convive con qualcuno a cui si vuole bene, il ritrovarsi sotto lo stesso tetto e trascorrere del tempo insieme dona calore ad ambedue.
Quando però si parla di EAA, si intende un percorso che si prefigge di raggiungere degli obiettivi, i quali vengono prefissati, scelti sulla persona coinvolta e modulati durante il percorso grazie a momenti di rivalutazione in itinere da parte degli operatori. Per far tutto ciò, inevitabilmente si rendono necessarie delle figure esperte e preparate sia umane che animali. Operatori che sappiano ascoltare, riconoscere ed accogliere i bisogni della persona ed animali che per caratteristiche caratteriali e capacità sappiano essere ponte tra la persona e il mondo. Inoltre punto fondamentale, in base agli obiettivi prefissati, è capire quale degli animali conosciuti, a seconda delle caratteristiche caratteriali e capacità, possa essere il giusto co-terapeuta.
Pensate quando rientrate a casa, aprite la porta e trovate ad aspettarvi il vostro cane, con la coda che sventola velocemente, con le orecchie abbassate, sguardo tenero che si avvicina a voi per un abbraccio. In quel momento, avete un senso forte di appagamento, perché vi aspettava ed era lì subito dietro alla porta perché aveva riconosciuto il suono dei vostri passi su per le scale. Percepite che l’unica cosa che conta in quel momento per il vostro cane è il vostro contatto e cogliete dalla sua gestualità l’espressione di un’intesa di felicità nel vedervi. In quel momento il senso di solitudine svanisce perché siete visti, cercati.
In EAA si arriva a provare quel senso di appagamento per essere riconosciuto dall’animale, per essere cercato, il fine spesso è proprio quello di spezzare la solitudine dove le situazioni di vita difficili possono confinare, ma poi quell’emozione non rimane lì, non cade, viene vista, esaminata, elaborata e fatta propria incontro dopo incontro e grazie agli operatori il legame tra persona e l’animale non è solo affettivo ma anche terapeutico.
I nostri progetti di cooperazione internazionale: la repubblica democratica del Congo e la malnutrizione che la colpisce
La Storia della Repubblica Democratica del Congo viene definita da Paolo Colombo, docente della facoltà di Scienze Politiche e Sociali, una Storia Sbagliata in un podcast sulla storia del paese. L’appellativo sbagliata, utilizzato in modo ironico, ha l’intento di evidenziare le numerose contraddizioni che emergono dalla storia del Congo.
Il Congo è un paese ricchissimo di risorse naturali: oro, diamanti, uranio, rame e cobalto e legname pregiato. La ricchezza del suo territorio, per la maggior parte sfruttata anche dopo l’epoca colonialista da potenze private e pubbliche straniere, è sempre stato in collisione con la ricchezza e le condizioni di vita della sua popolazione caratterizzata dalla presenza di diverse etnie che parlano circa 400 lingue differenti.
Dopo quasi ottant’anni di controllo del Belgio durante il colonialismo, la Repubblica Democratica del Congo è diventato indipendente nel 1960. Dalla sua indipendenza è sempre stato caratterizzato da una forte instabilità politica. La sua storia lo ha portato oggi ad avere una popolazione di 95,89 milioni di abitanti nel 2021 e al 179° posto nella classifica dei paesi relativi al loro Indice di Sviluppo Umano, redatto dal United National Development Programme (UNDP). Nel 2018 circa il 73% della popolazione era considerata sotto la soglia di povertà assoluta.
A Proposito di Altri Mondi ha deciso di essere presente in Congo sin dall’inizio, guardando da vicino queste sue contraddizioni. In particolare, è intervenuta nella zona di Kinshasa, Kisanji, Mukoso, Kitanda e Malandu con interventi a favore dell’imprenditoria sociale locale, dei reparti di maternità e per promuovere soluzioni sostenibili rimediando alle carenze di acqua potabile. Inoltre, nel 2015 APDAM è venuta in contatto con l’orfanotrofio delle suore di San Giuseppe a Kisanji e da quel momento ha deciso di sostenere la realtà dando avvio così all’esperienza filantropica di Sansa Bana.
Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Repubblica Democratica del Congo
1Paolo Colombo, 2022, Congo: Una Storia sbagliata https://open.spotify.com/show/5Gl0UNycTCLWPmEgDdilx6?si=ed3daa1eda2a4dc0
2L’ Indice di Sviluppo Umano è un valore numerico che tiene in considerazione delle dimensioni chiave dello sviluppo umano in un determinato paese: una vita lunga e in buona salute, un informazione chiara e libera e un decente tenore di vita.
3 valore stabilito dalla Banca Mondiale di 1.90$ al giorno.
BIBLIOGRAFIA
- A proposito di Altri Mondi, Repubblica Democratica del Congo. https://www.apdam.org/index.php/repubblica-democratica-del-congo/
- Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Rep. Democratica del Congo. https://nairobi.aics.gov.it/home-ita/paesi/rdc/
- Enciclopedia Treccani, Repubblica Democratica del Congo. https://www.treccani.it/enciclopedia/repubblica-democratica-del-congo_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
- Nord Kivu (2021). Repubblica Democratica del Congo: le risorse che fanno gola al mondo. Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/repubblica-democratica-del-congo-le-risorse-che-fanno-gola-al-mondo-29424
- Paolo Colombo, 2022, Congo: Una Storia sbagliata https://open.spotify.com/show/5Gl0UNycTCLWPmEgDdilx6?si=ed3daa1eda2a4dc0
- United Nation Development Programme (2022). Human Development Report (2021-2022) https://hdr.undp.org/data-center/human-development-index#/indicies/HDI
Oggi parliamo di un altro progetto che ci sta molto a cuore: l’educazione alla Cittadinanza Globale
A febbraio di quest’anno è stato avviato il nuovo progetto “Regione 4.7 – Territori per L’Educazione alla Cittadinanza Globale”.
Questa iniziativa si colloca nel più ampio progetto della Regione Piemonte per l’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG) e si inserisce a pieno nella Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS).
Ma cos’è l’Educazione alla Cittadinanza Globale?
Si intende “il processo attivo e partecipativo di apprendimento focalizzato sul senso di appartenenza a una comunità che trascende i confini nazionali. […] Alle nuove generazioni, in special modo, ma anche al personale scolastico e agli esponenti di istituzioni e organizzazioni della società civile è richiesto di sviluppare un pensiero critico nei confronti della complessità del mondo in cui vivono, spesso veicolata dai media in maniera fuorviante, e di aumentare la consapevolezza di sé in modo da approfondire e dar voce alle proprie opinioni e ai propri valori, con l’obiettivo di cominciare infine ad esercitare la propria cittadinanza nell’interesse collettivo.”
Regione 4.7 – Territori per L’Educazione alla Cittadinanza Globale
L’iniziativa “Regione 4.7 – Territori per L’Educazione alla Cittadinanza Globale” fa riferimento a due degli obbiettivi principali dell’Agenda 2030.
– Il primo è l’obiettivo 4, che si propone di fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti. Rispetto a questo primo obiettivo, il progetto fa fede al traguardo 7, il quale stabilisce l’impegno al fine di garantire entro il 2030 che tutti gli studenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile.
– Il secondo obiettivo dell’Agenda 2030 su cui “Regione 4.7” agirà è l’obiettivo 12, cioè garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo, e punterà soprattutto al traguardo 8, che prevede di garantire che entro il 2030 tutti gli studenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile.
Nel concreto, questo progetto ha lo scopo di promuovere, nei prossimi due anni, la diffusione e l’integrazione dell’educazione alla cittadinanza globale nella programmazione e nelle strategie locali per contribuire a rafforzare e ampliare il concetto di cittadinanza, intesa come appartenenza alla comunità globale ed espressione della solidarietà internazionale.
Per raggiungere l’obiettivo specifico del progetto, APDAM, insieme agli altri enti partner e aderenti nella Regione Piemonte, si impegna in attività di Educazione alla Cittadinanza Globale con le scuole e di formazione degli insegnanti, affinché possano trasmettere i valori propri del progetto agli studenti. L’effetto desiderato sarà lo sviluppo di una vera e propria comunità educante attraverso la creazione di un circolo virtuoso.
- https://www.anci.piemonte.it/cooperazione-decentrata-aperte-le-candidature-al-progetto-regione-47/
- http://www.oxfamedu.it/educazione-alla-cittadinanza-globale/
- https://unric.org/it/obiettivo-4-fornire-uneducazione-di-qualita-equa-ed-inclusiva-e-opportunita-di-apprendimento-per-tutti/
- https://unric.org/it/obiettivo-12-garantire-modelli-sostenibili-di-produzione-e-di-consumo/
- http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/europa-e-cooperazione/cooperazione-internazionale/progetti-cooperazione-internazionale/progetto-regione-4-7
Oggi è la giornata mondiale dei genitori!
Nuovamente cogliamo l’occasione per fare delle riflessioni che, oggi più che in altri giorni, ci poniamo sui nostri genitori e sulle nostre famiglie per rivolgere un pensiero ai bambini di Sansa Bana
Vi presentiamo quindi, un altro membro di questa grande famiglia: il suo nome è ARCENE!
Arcene è nata a Malembe il 2 marzo 2012 e, dopo aver perso il padre, arriva in orfanotrofio in seguito alla decisione della madre di affidarla alle cure nostre e delle suore di San Giuseppe.
La sua sensibilità traspare dal modo in cui si prende cura dei più piccoli, che riempie delle attenzioni che lei non ha avuto… almeno fino al suo ingresso a Sansa Bana. Con Emiliana ha ritrovato il calore di cui aveva tanto bisogno, ma neanche questo è sempre bastato per fermare le lacrime che a tratti solcavano silenziosamente il suo dolce viso, senza possibilità di fermarle.
Oggi è una bambina molto allegra e sorridente, ama fare spettacolo danzando e recitando e le riesce molto bene!
Sebbene non sia nello stato di malnutrizione di quando è arrivata, Arcene ha ancora un peso piuttosto basso e una salute cagionevole.
Il tuo aiuto le garantirà ciò di cui ha bisogno per curarsi:
ANCHE TU PUOI ENTRARE A FARE PARTE DELLA GRANDE FAMIGLIA DI SANSA BANA!
Fare la tua parte è facile: ti basterà compilare questo modulo di sostegno a distanza (anche in modalità digitale) e inviarlo a sansabana@apdam.org.
Se invece preferisci parlare direttamente con Emiliana, chiamala al 3338880674 o scrivile a sansabana@apdam.org
Scopri tutti i nostri progetti di cooperazione internazionale!
Il Progetto Mindchangers sullo sviluppo sostenibile che pone l’accento sulle problematiche idriche.
Se l’ultimo rapporto del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) conferma che il surriscaldamento globale sta già avendo impatti diffusi e disastrosi in ogni regione del mondo, ci lascia anche un messaggio di speranza. Se agiamo adesso, possiamo ancora assicurare un futuro vivibile e sostenibile a tutti (“if we act now, we can still secure a liveable sustainable future for all”).
In questa prospettiva e con l’impegno di APDAM e la Cooperativa Animazione Valdocco, il progetto YOUNG 4 H2O coinvolge le nuove generazioni sui temi dello sviluppo sostenibile e della cooperazione internazionale, inserendosi nel contesto più ampio del progetto europeo “Mindchangers – Regions and youth for Planet and People” e dell’Agenda 2030, facendo particolare riferimento all’obiettivo 4 (educazione alla cittadinanza globale), 11 (città a comunità sostenibili) e 13 (lotta al cambiamento climatico) .
Nel particolare, YOUNG 4 H2O si svilupperà nei territori del Basso Stura e dalla Val Susa che hanno risentito in modo particolare della siccità dell’estate 2022 e ancora oggi continuano a risentire della situazione che non sembra migliorare: il deficit di piogge registrato a marzo 2023 rispetto alla media climatica 1991-2020 si attesta oltre l’80%. La siccità e i suoi impatti sono il risultato del cambiamento climatico in combinazione con altri fattori, come la cattiva gestione dei fiumi e delle aree naturali e l’inefficienza delle attività produttive rispetto allo sfruttamento delle risorse naturali.
Date queste premesse, la gestione dell’acqua diventa una tematica fondamentale e i giovani possono portare a un cambiamento positivo grazie ad azioni concrete volte a contrastare la crisi climatica.
In questo contesto, YOUNG 4 H2O si propone di formare giovani tra i 15 e i 25 anni sulla scarsità idrica, sull’importanza dell’educazione alla cittadinanza globale e l’utilizzo della comunicazione e dei social media, perché diventino essi stessi animatori di comunità e affinché coinvolgano coetanei e non nella lotta al cambiamento climatico.
Gli Interventi Assistiti con gli Animali: la Pet Therapy di APDAM
Oggi scopriamo, nello specifico, come stimolare la socializzazione, grazie alla Pet Therapy.
Gli animali sono ottimi “mediatori emozionali”, canali di comunicazione e stimolo alla partecipazione attiva. La loro caratteristica è il favorire sia la comunicazione verbale che quella non verbale, fungendo da ponte tra la persona e il mondo circostante e facilitando il riannodarsi “al qui ed ora”.
Uno dei più importanti meccanismi d’azione nel rapporto uomo-animale è di tipo affettivo e ha una forte base emozionale, espressa con diverse modalità. La vista, la presenza, il contatto con gli animali si rileva come un importante stimolo allo sviluppo della socializzazione, perché porta le persone presenti a parlare dell’animale: delle sue caratteristiche, delle sensazioni provate al tocco, della curiosità che suscita la loro diversità e dei sentimenti provati (alcune volte anche discordanti) come la paura e il desiderio di accudimento.
L’animale non giudica, si dona totalmente, ed entrando nella sfera emozionale fa emergere sensazioni e sentimenti non facilmente affrontabili verbalmente e costituisce per molti soggetti un importante veicolo di facilitazione nel descrivere emozioni inespresse, dando così la possibilità di dar loro un nome. Grazie alla compagnia dell’animale, soprattutto se mediata da operatori, si può esperire l’esperienza della calma, del saper aspettare, del guadagnarsi il contatto. Si stimola la fantasia e si rievoca i ricordi. Mentre attraverso il gioco e il divertimento, l’animale agisce positivamente sul comportamento dell’uomo, perché gli dona benessere e sensazioni di serenità. Le attività ludiche inoltre favoriscono l’apprendimento e il mettersi in gioco.
L’animale diviene un’occasione di svago ed evasione, un motivo per rimanere agganciati al concreto, confrontarsi con la realtà, uno stimolo a parlare, un motivo per uscire da quell’isolamento che spesso si crea nelle situazioni di difficoltà e di incomprensione donando in molti casi la possibilità di costruire un rapporto di fiducia tra le persone. I benefici quindi sono tanti e sono accertati, tanto che in Italia è stato riconosciuto come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003.
Scopri di più sulle attività di APDAM
BIBLIOGRAFIA
Uno spunto di riflessione per la giornata internazionale della famiglia
Oggi è la giornata internazionale delle famiglie.
Come sempre in queste occasioni, non si tratta tanto di una giornata per festeggiare qualcosa, quanto per riflettere sul tema dell’ESSERE FAMIGLIA.
La famiglia non è una sola, ci sono innumerevoli storie d’amore tra persone che, ognuna a modo suo, si scelgono ogni giorno.
Alcune famiglie sono grandissime, si allargano fino a superare i confini nazionali per farti sentire in ogni momento che non si è soli, anche quando si è separati da migliaia di chilometri.
La nostra Emiliana ha scelto di diventare la famiglia che i bimbi di Sansa Bana non avevano più e oggi più che mai ci dimostra come alla fine la questione sia molto semplice: perché “famiglia è dove famiglia si fa”
Ti presentiamo quindi, un altro membro di questa grande famiglia: il suo nome è BLAISI!
Blaisi è nato a Malundu, il 12 marzo del 2010.
È molto affezionato a sua sorella Lucie, e come ogni fratello maggiore non manca di rimproverarla quando lei fa i capricci!
Fin dal suo ingresso a Sansa Bana, ogni giorno per qualche ora lo si perdeva di vista: si è scoperto che andava in ospedale a trovare la mamma e a portarle da mangiare, anche privandosi del suo cibo. Da quel momento, a Blaisi viene riservata ogni giorno una porzione aggiuntiva di cibo, che può portare alla sua mamma.
A Sansa Bana collabora alla preparazione della tavola e alla distribuzione dei pasti. Nel tempo libero ama andare alla ricerca di tutto ciò che è commestibile: con il suo gruppetto di amici (Desiré, Clovis, Kito e Grace) si dedicano in particolare alla ricerca di manghi con i quali Emiliana prepara una buonissima composta.
Ama fare i regali a Emiliana, dalla frutta agli insetti: ride come un matto quando scappa impaurita!
Ogni volta che lei va via, pieno di speranza Blaisi le chiede di partire con lei per l’Italia.
Forse questo non sarà mai possibile, ma hai la possibilità di migliorare la sua vita anche a Kisanji:
ANCHE TU PUOI ENTRARE A FARE PARTE DELLA GRANDE FAMIGLIA DI SANSA BANA!
Fare la tua parte è facile: ti basterà compilare questo modulo di sostegno a distanza (anche in modalità digitale) e inviarlo a sansabana@apdam.org.
Se invece preferisci parlare direttamente con Emiliana, chiamala al 3338880674 o scrivile a sansabana@apdam.org
Scopri tutti i nostri progetti di cooperazione internazionale!
Chiara Gamberale, “Le luci nelle case degli altri”, Mondadori, 2010
I percorsi di Interventi di Aiuto nel verde di APDAM
All’interno del giardino della Fattoria di Bubi e Mimi vengono svolti numerosi percorsi di Interventi di Aiuto nel Verde. Ci sono ormai molti studi che attestano quanto l’essere umano abbia bisogno del contatto con la natura per il proprio benessere psicofisico.
Attraverso la pratica dell’Orto di Aiuto, per esempio, le persone hanno l’occasione di prendersi cura di un altro essere vivente e così facendo si assumono delle responsabilità. Questo comporta un aumento della propria autostima e la tendenza a prendersi maggiormente cura di sé. Inoltre, se queste attività vengono svolte in piccoli gruppi, hanno anche il potenziale di aumentare il livello di collaborazione reciproco e diventare quindi un’occasione per imparare a tessere relazioni con gli altri.
IL PROGETTO “FILI D’ERBA” DEGLI INTERVENTI DI AIUTO NEL VERDE
La Fattoria di Bubi e Mimi, attraverso il progetto “Fili d’Erba” premiato da Confagricoltura a Roma, sta dando la possibilità a bambini e ragazzi che arrivano da realtà di svantaggio sociale e povertà educativa di sperimentare le attività in natura attraverso figure professionali quali l’ortoterapeuta e gli educatori professionali.
Le prime osservazioni vertono su una diminuzione dello stress durante la settimana, oltre che dei comportamenti aggressivi. Una delle proposte è stata quella di creare un piccolo orto, dove i bambini hanno zappato, creato un confine utilizzando le regole della matematica e dove presto pianteranno i semi che potranno veder nascere grazie al loro impegno.
Ancora, alcuni ragazzi richiedenti asilo stanno partecipando alle attività, prendendosi cura delle piante officinali, utili alla creazione di prodotti di cosmesi a marchio “Fattoria di Bubi e Mimi”. Quando lavorano nel verde possono allontanarsi dai problemi quotidiani, oltre che socializzare con i colleghi e formarsi imparando un lavoro.
Il giardino organizza anche delle giornate per ospitare bambini ospedalizzati, il cui contatto con la natura ha il potere di essere terapeutico. Nelle fasi di riabilitazione, poter sviluppare maggiormente i 5 sensi attraverso il contatto con la terra, l’acqua o gli animali, è un’opportunità preziosissima che aiuta, tra le altre cose, la riduzione del dolore e a migliorare la qualità del sonno.
I benefici sono quindi numerosi e notevoli, tanto è vero che nel 2005 è nata la Rete Italiana delle Fattorie Sociali, la quale racchiude quelle realtà che all’agricoltura hanno dato una declinazione sociale, trasformandola in uno strumento di aiuto e supporto per le persone in situazioni di marginalità o svantaggio
Scopri di più sulle attività di APDAM
BIBLIOGRAFIA
Dors | Ortoterapia: caratteristiche, ambiti di applicazione e benefici
Fattorie Sociali – Questa non è la solita Campagna
WWF – Le oasi negli ospedali dei bambini
Confagricoltura – Coltiviamo agricoltura sociale
I progetti di sicurezza alimentare di APDAM: L’ECOVILLAGGIO IN CASAMANCE
Il progetto proposto tende a raggiungere l’obiettivo finale – final outcome – attraverso un approccio integrato ed orizzontale al problema dell’insicurezza alimentare come suggerito dai più autorevoli studiosi della tematica. Infatti, è internazionalmente riconosciuto come il problema dell’insicurezza alimentare sia di fatto una questione agricola e pertanto come, per poter agire sul nucleo centrale dell’oggetto dell’intervento, ci si debba muovere nella direzione del miglioramento dell’agricoltura accanto all’integrazione nel trattamento della malnutrizione infantile attraverso l’integrazione con alimenti ipernutrienti.
Per questa ragione il progetto si svilupperà su 3 assi strategici
I 3 ASSI STRATEGICI PER LA COSTRUZIONE DELL’ECOVILLAGGIO
- FORMAZIONE AGRICOLA
- SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE COMUNITARIA
- PRODUZIONE E VENDITA DI PRODOTTI AGRICOLI E DI ALIMENTI IPERNUTRIENTI
Il primo asse vuole portare la popolazione dei due villaggi target (Abene e Diannah) nelle condizioni di poter sfruttare pienamente il territorio disponibile in loco.
Un secondo asse prevede delle azioni di sensibilizzazione mirate al fine di aumentare la consapevolezza della popolazione locale sulle tematiche nutrizionali, di buona e corretta alimentazione, di diversificazione degli alimenti, consigli sulla preparazione di ricette con l’uso di alimenti iper nutrienti e altre tematiche affini quali l’allattamento esclusivo al seno, lo svezzamento ma anche l’igiene personale della madre nel corso della gravidanza, e simili. Tale asse adotta una metodologia di sensibilizzazione su base comunitaria che vede protagonista il personale sanitario locale il quale, adeguatamente formato, veicola i messaggi alla popolazione.
Il terzo asse infine si concentra sulla produzione di prodotti agricoli e di alimenti iper nutrienti: ciò produrrà un miglioramento delle condizioni economiche attraverso la commercializzazione dei prodotti sul mercato locale, inoltre una parte dei prodotti ipernutrienti sarà distribuita presso i centri sanitari del territorio target, andando ad integrare il trattamento della malnutrizione secondo i protocolli suggeriti da OMS e UNICEF.
BIBLIOGRAFIA
L’articolo di oggi è dedicato alla missione di monitoraggio in Senegal, ma non parla delle missioni.
O Almeno non direttamente.
Perché c’è stato un momento, in Senegal, che portiamo nel cuore con tenerezza e che racconta meglio di molte altre parole dei risultati di un buon progetto di Cooperazione Internazionale.
Oggi lo vogliamo condividere con voi: abbiatene cura.
Dicono che in Africa gli spostamenti siano lentissimi, tra i sentieri polverosi e le buche profonde: un limite per certi versi, un’occasione per altri. L’occasione di dedicare completamente il proprio tempo a un compagno di viaggio e alla sua storia.
Dicono anche che il Senegal sia nato per i tramonti, con quel grande sole rosso che cade dietro la foresta. Ed è proprio durante un tramonto che è iniziato questo viaggio.
Quella sera c’era un giovane uomo con cui dividere la sella di una moto, viene da un villaggio vicino a quelli di progetto e vorrebbe portarci lì: c’è bisogno di fare qualcosa perché i giovani vogliono andare via ma non sanno veramente quanto il viaggio sia pericoloso.
Da spettatori delle migrazioni ci si chiede perché le persone partano, sopportino tutte quelle violenze, per trovare un muro ad attenderli: si stava così male lì dove erano?
Beh questo lui lo sa bene perché il suo racconto parte dal Senegal, attraversa il Mali e arriva in Libia. Appena oltrepassato il confine il suo futuro viene però sequestrato, con le botte e la forza, in una prigione libica. Le cose che ha visto e subìto in quei giorni non lo abbandoneranno mai, come la consapevolezza di aver abbandonato a sua volta amici e persone care dietro di sé.
Lui è infatti uno tra i pochi fortunati che riesce a scappare e tornare indietro.
Parla di fortuna, per essere scappato, per essere vivo. Decidete voi se chiamarla fortuna.
Dicevamo, vuole che andiamo al suo villaggio, perché i nostri progetti stanno dando risultati e la percentuale di persone che partono da quelle zone è diminuita, e questa non è fortuna. È progettare in un’ottica di sviluppo, per indurre un miglioramento con una prospettiva di lungo periodo1. Ed è il nostro lavoro.
Così, su quella moto, grati per la preziosità del racconto, risuonano nella mente quelle parole che sentiamo così nostre “che zero più zero più zero più zero alla fine fa uno”2. Tanti piccoli niente, col tempo, portano a un risultato.
Esistono tanti mondi su un solo pianeta, questo altro mondo lo abbiamo conosciuto attraverso gli sguardi in uno specchietto retrovisore ed è sempre così bello non esserne indifferenti e riconoscere alla fine come siamo tutti parte dello stesso mondo.
Perché comunque, sempre, A Proposito di Altri Mondi.
Anche tu puoi unirti a questa somma di piccoli 0 e aiutarci nel cambiamento: scopri come donare a sostegno dei nostri progetti di cooperazione internazionale!
Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Senegal
1 Andrea Stroppiana, “Progettare in contesti difficili. Una nuova lettura del Quadro Logico”, Franco Angeli Edizioni, 2009.
2 Eugenio in Via di Gioia, “Utopia”, Amore e Rivoluzione, 2022.
I nostri progetti di cooperazione internazionale: il Senegal, i cambiamenti climatici che lo colpiscono e il settore agricolo.
Il Senegal è uno stato dell’Africa Occidentale che si affaccia sull’Oceano Atlantico. La sua posizione geografica lo espone ai cambiamenti climatici e ai rischi di siccità e degradazione ambientale, rendendo la gestione di risorse idriche e dei suoli un elemento di primaria importanza per garantire la produzione agricola e lo sviluppo rurale sostenibili. Il settore agricolo impiega il 60% della popolazione attiva e le condizioni di vita nelle aree rurali sono caratterizzate da un alto livello di povertà che colpisce principalmente donne, piccoli agricoltori e giovani.
APDAM in Senegal agisce al Nord del paese, nella Regione di Saint Louis, Comune di Medina Ndiathbé per migliorare la sicurezza alimentare nei villaggi rurali di Aram e Kenene e al Sud nella Regione di Ziguinchor per intervenire nell’ambito della malnutrizione infantile e dell’insicurezza alimentare nei villaggi di Abene e Diannah.
Per quanto riguarda la questione di genere, il settore agricolo è caratterizzato da un sistema patriarcale che va a svantaggio delle donne in termini di accesso alle risorse, disparità nella suddivisione del carico di lavoro, potere decisionale e reddito.
COME OPERA L’ITALIA
In questo contesto, il Senegal è un paese prioritario della Cooperazione italiana allo sviluppo, oltre ad essere uno dei paesi più importanti a livello strategico e tra i maggiori beneficiari dell’aiuto pubblico italiano allo sviluppo in Africa Occidentale. La Cooperazione italiana in Senegal, in linea con la politica agricola senegalese, si occupa principalmente di:
- Aumentare la produzione e la produttività agricola per contribuire alla sicurezza alimentare
- Supportare i piccoli produttori e le loro organizzazioni nella strutturazione delle filiere
- Innovare le tecniche di produzione e trasformazione dell’agroindustria attraverso la ricerca e lo sviluppo
Il Senegal è un paese importante per l’Italia anche per la presenza di migranti sul territorio italiano. Nel 2020 sono stati registrati 102.112 cittadini senegalesi regolarmente soggiornanti, al 12° posto per numero di presenze rispetto ad altre nazionalità.
Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Senegal
BIBLIOGRAFIA
Gli Interventi Assistiti con gli Animali di APDAM
Gli Interventi Assistiti con gli Animali si basano sulla zooantropologia dove l’animale è coinvolto nelle attività e non utilizzato per le attività. La relazione con l’animale non è basata sulle prestazioni di quest’ultimo, come avviene in zootecnia, ma per il “contributo al cambiamento” che offre ad entrambi i soggetti coinvolti.
La zooantropologia infatti studia l’interazione dell’uomo con le altre specie animali e i contributi che l’uomo può ricevere dalla diversità animale, ponendosi come obiettivi di migliorare l’approccio con l’animale e favorire gli effetti positivi sull’uomo generati dalla relazione con l’animale.
Per la zooantropologia l’animale deve essere rispettato come soggetto e come diverso, ovvero come “partner di relazione”, evitando sia la strumentalizzazione che l’antropomorfizzazione.
I cani e l’uomo camminano ormai insieme da molto tempo. I ricercatori ritengono che 50 mila e 10 mila anni fa, lupi grigi ed esseri umani cacciavano prede simili. Alcuni fattori, come l’aumento della densità umana e il cambiamento climatico, provocarono però il declino delle prede. Di conseguenza i lupi avrebbero iniziato ad avvicinarsi agli accampamenti umani in cerca di cibo. Uomini e canidi avrebbero gradualmente iniziato a collaborare, con vicendevole vantaggio, dando il via al processo di addomesticamento. Se i primi cani furono da guardia, da guerra, da traino, da caccia e da pastore, dall’inizio dell’Ottocento nacquero i cani da compagnia.
Da semplice compagnia, ora i cani negli interventi assistiti secondo la zooantropologia sono coinvolti come co-terapeuti perché favoriscono il desiderio di accudire, di rilassarsi accarezzandolo, di meravigliarsi nell’osservarlo, di provare compiacimento nel ricevere attenzioni dal cane stesso, di giocare, di ridere, di imparare ad interagire con il cane, di ideare attività performative da realizzare e collaborare nella realizzazione di queste.
Tutto ciò è realizzabile grazie all’indole giocherellona, affettuosa, collaborativa, prevedibile e controllabile dei cani.
Per questo motivo APDAM mette in pratica gli Interventi Assistiti con Animali (IAA) rivolti a minori con disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, sensoriale, emotive, relazionali.
Scopri di più sulle attività di APDAM
BIBLIOGRAFIA
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_52_allegato.pdf
https://www.spaziopernoi.it/cose-la-zooantropologia/
Il Giardino Sensoriale di APDAM
“Giardino del Sentire Oltre i Confini”, così si chiama il giardino sensoriale volto alla stimolazione dei nostri sensi, con lo scopo di infondere un maggior benessere psico-fisico.
All’interno di esso troviamo 4 cerchi che ospitano numerose piante, ognuna scelta in base alla sua capacità di far sviluppare l’abilità percettiva della vista, dell’olfatto, dell’udito, del tatto e del gusto. Questi cerchi portano i nomi di persone importanti: cerchio Anna Frank, cerchio Samantha Cristoforetti, cerchio Madre Teresa, cerchio Joanne Rowling.
Attraversando il Giardino, i sensi si affinano e la curiosità si attiva per cercare di cogliere tutto quello che la natura ha da darci.
L’attenzione per la cromoterapia, ormai sempre più diffusa, si può trovare nei colori delle piante: dal lilla più rilassante alla vivacità dell’arancione o dalla loro disposizione in contrasto o in armonia tra di loro o ancora a seconda della loro temperatura o intensità cromatica.
Anche la forma del giardino, volutamente circolare, fa sì che la nostra vista possa accomodarsi e sentirsi confortata dalle forme curve che la circondano.
C’è inoltre il giardino delle farfalle, dove queste ultime vengono a posarsi poiché naturalmente attratte dalle piante che lo compongono, creando un tripudio di colori vivi e in movimento.
TECNICHE UTILIZZATE NEL GIARDINO SENSORIALE
La tecnica del “barefooting”, ovvero di camminare a piedi nudi attraverso i vari elementi della natura, sia essa l’erba e i fiori, i tronchi, l’acqua del laghetto “Jacques Cousteau” o avanzare attraverso i cerchi riempiti con elementi naturali, stimola il nostro tatto.
Divertente è anche provare a indovinare, attraverso il solo uso dell’olfatto, vicino a quale pianta aromatica ci troviamo, grazie ai deliziosi profumi che esse producono naturalmente, regalandoci nuove sensazioni.
Quando invece è la pancia a parlare, ci si può dirigere verso l’orto a terrazzamento che offre le sue preziose piante commestibili o, tra qualche anno, verso il giovane meleto di mele antiche. Si può così esplorare il senso del gusto attraverso una merenda salutare e autoprodotta.
Nel giardino sensoriale ci sono anche due aule. Una è chiamata Nelson Mandela ed è il luogo dove i bambini possono raccogliersi in un momento più intimo e condividere le proprie sensazioni. La seconda porta il nome di Malala Yousafzai e qui si può, invece, sviluppare la propria psicomotricità, attraverso la disciplina dello Yoga, grazie alla presenza di un palchetto e dell’ombra offerta dai tigli circostanti.
Scopri il nostro Giardino del Sentire Oltre i Confini!
BIBLIOGRAFIA
https://www.coltivarefacile.it/001455_giardino-sensoriale.html
Coltivare Facile – Giardino Sensoriale
Righetto Costantina, “Giardini per rivivere: orticoltura e giardinaggio a fini terapeutici in contesti sanitari”, Università di Bologna, 2015C. Borghi, “Il giardino che cura. Il contatto con la natura per ritrovare la salute e migliorare la qualità della vita”, Firenze, Giunti, 2007
I progetti di sicurezza alimentare di APDAM
Di Bene in Beindou e Risorse in Comune sono due progetti di cooperazione decentrata volte a rafforzare la sicurezza alimentare nella Repubblica di Guinea. Secondo la definizione fornita dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, la cooperazione decentrata viene definita come “L’azione di cooperazione allo sviluppo svolta dalle Autonomie locali italiane, singolarmente o in consorzio fra loro, anche con il concorso delle espressioni della società civile organizzata del territorio di relativa competenza amministrativa, attuata in rapporto di partenariato prioritariamente con omologhe istituzioni dei Pvs* favorendo la partecipazione attiva delle diverse componenti rappresentative della società civile dei paesi partner nel processo decisionale finalizzato allo sviluppo sostenibile del loro territorio.”
Questi due progetti volgono a rafforzare il partenariato tra:
- Il Comune di Bene Vagienna (CN) e il comune di Beindou (Guinea) 🡪 Di Bene in Beindou
- Il Comune di Almese e il Comune di Yendè Millimou 🡪 Risorse in Comune
L’INIZIATIVA
L’iniziativa intende contribuire al raggiungimento dell’OSS17 (Partenariati Internazionali) e OSS12 (Sicurezza Alimentare) dell’Agenda 2030.
In particolare, i progetti vogliono migliorare la sicurezza alimentare dei Comune Guineani attraverso il rafforzamento del partenariato con i Comuni Piemontesi di Bene Vagienna e di Almese, oltre al miglioramento delle competenze di funzionari e agricoltori guineani nella risposta all’insicurezza alimentare.
Secondo i dati del 2021 sulla sicurezza alimentare dell’Economist Intelligence Unit, infatti, la Guinea si attesta al 96° posto su 113 Paesi. Nonostante un lieve miglioramento nell’ultimo triennio l’insicurezza alimentare è ancora presente, soprattutto nelle zone rurali.
A seguito di un primo progetto di cooperazione decentrata, conclusosi nel mese di settembre 2022, le autorità locali dei Comuni di Bene Vagienna e di Almese hanno analizzato lo status quo del percorso e i relativi punti di debolezza del territorio guineano, carpendo le potenzialità sulle quali far leva e rintracciando le necessità locali. Il rafforzamento del partenariato tra i comuni locali e Guineani sarà operato attraverso una missione di una delegazione guineana sul territorio del Comune di Bene Vagienna, scambi di buone pratiche tra istituzioni ed enti Nord-Sud e Sud-Sud sulle modalità di implementazione di filiere locali di produzione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli. Su entrambi i territori di Bene Vagienna e di Almese saranno realizzati eventi di sensibilizzazione per la cittadinanza, vertenti sui temi dell’inclusione, del fenomeno migratorio e dell’intercultura, con il coinvolgimento del tessuto sociale ed una particolare predilezione al coinvolgimento di minori.
* Paesi in Via di Sviluppo
BIBLIOGRAFIA
I nostri progetti internazionali si estendono anche in Repubblica di Guinea: scopriamo insieme come operiamo nel concreto.
Nell’Africa occidentale c’è la Repubblica di Guinea, uno stato in cui l’85% della popolazione soffre di insicurezza alimentare, in particolare nelle aree rurali, e in cui il 32% della popolazione non ha accesso ad alimenti sufficienti per condurre una vita sana e attiva.
I nostri progetti si concentrano principalmente nelle zone della Prefettura di Kissidougou, situata nella Guinea Forestale, e in particolare nel Comune di Yendé-Millimou, nel villaggio di Walto e nel Comune di Beindou.
Nonostante questi luoghi abbiano un suolo favorevole alla coltivazione, specialmente risicola, si denotano da un lato la mancanza di politiche di sviluppo locali e agricole efficaci che impediscono di avviare uno sviluppo duraturo, dall’altro una mancanza di adeguati mezzi di trasporto che condiziona negativamente le prestazioni commerciali. A tutto questo si sommano le scarse conoscenze sui temi dell’agricoltura, la mancanza di macchinari e materiali tecnologicamente più avanzati rispetto a quelli utilizzati finora.
COME OPERIAMO IN REP. DI GUINEA
Attraverso i nostri progetti agiamo direttamente su queste problematiche con l’intento di fornire ai nostri beneficiari i mezzi e le conoscenze per raggiungere un’autosufficienza ed autonomia duratura nel tempo. Infatti, mentre agiamo fornendo tutti gli strumenti fisici necessari alla lavorazione della terra (strumentazione, sementi, preparazione dei luoghi di conservazione dei prodotti), vengono organizzate formazioni specifiche per aumentare le capacità e le competenze riguardanti la coltivazione e per aumentare le capacità di commercializzazione e redditività dei gruppi agricoli.
La Repubblica di Guinea è stata – insieme alla Repubblica Democratica del Congo – uno dei primi Paesi in cui abbiamo operato. Tuttavia, nel 2014, a causa di una potente epidemia di ebola siamo stati costretti a sospendere le nostre attività, che contavano ancora piccoli interventi. Certi di poter fare ancora molto per questo paese, abbiamo aspettato la giusta occasione per poter attivare nuovamente delle iniziative e nel 2021 abbiamo finalmente dato il via a due progetti: DI BENE IN BEINDOU e RISORSE IN COMUNE, seguiti da DONNE RURALI, attivato nel 2022.
Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale
BIBLIOGRAFIA
La Fattoria didattica di Bubi e Mimi: cos’è e come nasce?
La Fattoria di Bubi e Mimi è un progetto di A Proposito di Altri Mondi e la sua realizzazione è stata possibile grazie all’impegno personale di alcuni soci che hanno deciso, in prima persona, di concorrere alla realizzazione di alcune idee. Le attività di fattoria didattica, Interventi di Aiuto nel Verde e inclusione lavorativa di APDAM sono quindi realizzate in stretta collaborazione con la fattoria stessa.
La Fattoria di Bubi e Mimi nasce come fattoria didattica e sociale, ovvero come luogo dove ogni bambino e ogni persona possono trovare benessere in un ambiente rigenerativo realizzato all’interno di un’azienda agricola tradizionale a conduzione familiare. Da un punto di vista giuridico, si tratta di un’azienda agricola riconosciuta come Fattoria Didattica dalla Regione Piemonte e autorizzata dal Comune e dall’ASL ad erogare Interventi Assistiti con gli Animali.
INTERVENTI DI AIUTO NEL VERDE NELLA FATTORIA DIDATTICA
Nei percorsi Intervento di Aiuto nel Verde e di Ortoterapia è fondamentale il contatto con la natura che, mediato dall’accompagnamento di figure professionali, favorisce processi di autostima e di costruzione della propria identità: prendendosi cura di altri organismi, si impara a gestire l’emotività e la responsabilità, necessari per ricostruire una propria autonomia.
Come afferma Secondo Welfare, “l’Agricoltura Sociale propone un nuovo modello di sviluppo rurale all’insegna della sostenibilità, stabilendo un circolo virtuoso tra inclusione di soggetti svantaggiati, maggiori e più efficaci servizi alle persone, buona occupazione e sviluppo sostenibile”.
Per questo sempre più spesso si parla di welfare partecipativo, territoriale e di prossimità, con effetti potenzialmente virtuosi sullo sviluppo delle comunità locali.
I PRINCIPALI BENEFICIARI
- minori e giovani
- persone con problemi psico-sociali derivanti da malattie cronico-disabilitanti, traumi, situazioni di svantaggio ed esclusione sociale, ecc. (con particolare attenzione a minori in età pediatrica 0-14 anni)
- affetti e adulti di riferimento.
BIBLIOGRAFIA
AIAB, “L’agricoltura biologica per l’agricoltura sociale: il contributo dell’agricoltura sociale per nuove politiche di welfare”, Associazione Italiana Agricoltura Biologica. http://www.fattoriesociali.com/convAIAB_ciaperoni.pdf
A. Pascale, “Le fattorie sociali in Italia”, Trento, 2007.
Il sostegno a distanza che può fare la differenza.
Ci sono storie che non sono belle da sentire, e che la lontananza rende facili da ignorare.
Abbiamo deciso di portarvi a Kisanji per farvi conoscere pian piano i bambini dell’orfanotrofio di Sansa-Bana e di condividere una parte delle loro storie con voi. Pensiamo che dare un volto alla malnutrizione, dare un nome al dolore che ha caratterizzato la loro infanzia possa aiutarci a vederli e riconoscerli.
Fanno parte della famiglia di Emiliana e fanno parte della famiglia di APDAM, ma potrebbero iniziare a fare parte anche della tua famiglia con un piccolo sostegno a distanza.
Vieni a conoscere i bambini di Sansa-Bana, e scopri i miglioramenti concreti che in prima persona ci impegniamo a ottenere con le vostre donazioni!
JEAN PIERRE- IL NUOVO ARRIVATO
C’è un nuovo bimbo a Sansa-Bana, il suo nome era Jean.
Quando è arrivato lo hanno presentato a Emiliana come fosse un bimbo di 2 anni che pesava 4kg.
All’inizio Emiliana non aveva capito il suo nome, e quando glielo hanno ripetuto ha esclamato “come l’Abbé Jean Pierre!” così le suore che gestiscono l’orfanotrofio hanno deciso di aggiungere questo secondo nome.
Jean-Pierre era gravemente malnutrito, triste e non riusciva a stare in piedi. Non aveva la forza di mangiare da solo, per questo hanno iniziato a dargli da mangiare imboccandolo. Per un mese è stato tenuto in braccio, dandogli le attenzioni e l’affetto che gli era mancato e di cui aveva bisogno.
Durante il periodo in cui Emiliana è rimasta a Kisanji è riuscita a creare un forte legame affettivo con Jean Pierre, che per tutto il tempo non ha voluto stare con altri. Mangiava e dormiva solo con lei, tanto che alcune volte doveva nascondersi per potersi allontanare, perché non piangesse.
Ogni settimana Jean Pierre è stato portato in ospedale e pesato, per verificare l’andamento delle cure, e dopo un mese è riuscito ad arrivare a 7kg! Ha quindi cominciato a stare in piedi, a giocare, cantare, ballare con gli altri bambini. Ha finalmente cominciato ad accettare di stare anche con gli altri ragazzini.
È stato in questo momento che Emiliana si è resa conto che Jeanne Pierre non aveva 2 anni, ma che era più grande e che avrebbe dovuto avere circa 4 anni.
NOI VOGLIAMO ESSERCI AL FIANCO DI EMILIANA E DI QUESTI BAMBINI, E TU?
Fare la tua parte è facile: ti basterà compilare questo modulo di sostegno a distanza (anche in modalità digitale) e inviarlo a sansabana@apdam.org.
Se invece preferisci parlare direttamente con Emiliana, chiamala al 3338880674 o scrivile a sansabana@apdam.org
Scopri le altre storie.
Il Giardino del Sentire Oltre i Confini: cos’è un giardino sensoriale?
Il giardino sensoriale di APDAM è un progetto innovativo, costruito attorno ad un luogo in cui i bambini e le persone con problemi psico-sociali conseguenti a malattie croniche disabilitanti possano sentirsi riannodati alla vita e in cui, grazie all’aiuto di professionisti, possano interagire con le piante e con animali addestrati nelle le stanze del “Giardino del Sentire oltre i Confini”.
Il giardino sensoriale ha permesso di approfondire la progettazione specifica relativa alle persone con differenti fragilità, per permettere di realizzare un angolo rilassante dove non si è solo circondati dalla natura, ma “ci si sente protetti da tanti elementi che fanno la guardia al nostro benessere psico-fisico.” [1]
Ecco che il sentiero sinuoso che attraversa piante odorose e fiori, sedute in legno, il rumore dell’acqua del laghetto e il canto degli uccelli e le stanze circolari assumono un altro significato, che è sensoriale e non solo estetico.
I 5 SENSI
I cinque sensi sono i protagonisti indiscussi del giardino sensoriale:
- la Vista è stimolata con piante e fiori con gradazioni cromatiche talvolta contrastanti, inoltre alcune piante possono creare effetti di luce quando mosse dal vento.
- l’Udito è coinvolto con l’installazione di una fonte d’acqua e seminando le piante che attirano le farfalle.
- per il Tatto sono state scelte piante con foglie e petali di fiore dal tocco vellutato
- l’Olfatto è uno dei sensi maggiormente coinvolti grazie al profumo che ha tutta la vegetazione
- infine il Gusto è richiamato dalle erbe aromatiche
Il giardino sensoriale, quindi, permette di godere e toccare con mano qualcosa di bello, di comunicare, di recuperare abilità e competenze dimenticate, di essere stimolati fisicamente e mentalmente. Il contatto con le piante è in grado di conferire alla persona un potere rigenerativo maggiore rispetto al semplice passeggiare in giardino, e in questo caso è studiato per essere accessibile da tutti, per trovare tanti stimoli diversi in uno spazio circoscritto.
Scopri il nostro Giardino del Sentire Oltre i Confini!
BIBLIOGRAFIA
Righetto Costantina, “Giardini per rivivere: orticoltura e giardinaggio a fini terapeutici in contesti sanitari”, Università di Bologna, 2015
C. Borghi, “Il giardino che cura. Il contatto con la natura per ritrovare la salute e migliorare la qualità della vita”, Firenze, Giunti, 2007
S. L. Pesce, “Il giardino sensoriale. Uno spazio che si prende cura delle persone”, Con-fine edizioni, gennaio 2014.
[1] S. L. Pesce, “Il giardino sensoriale. Uno spazio che si prende cura delle persone”, Con-fine edizioni, gennaio 2014.
PROGETTO BIANCO
Da oggi puoi candidarti per il nostro servizio civile!
Perché PROGETTO BIANCO?
Il BIANCO è il colore della purezza, dell’innocenza e della sensibilità: in un ambiente apporta sensazioni di pace e tranquillità; rappresenta l’inizio di qualcosa, una pagina bianca su cui iniziare a scrivere una nuova storia. Identifica quindi un progetto che ha come settore di intervento l’educazione e la promozione culturale ed ha come destinatari principali i minori ed i giovani.
Candidati per il nostro 𝐏𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐁𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨, nel programma 𝐎𝐯𝐞𝐫 𝐓𝐡𝐞 𝐑𝐚𝐢𝐦𝐛𝐨𝐰.
Hai tempo fino al 20 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟑 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟒:𝟎𝟎 per inoltrare la tua domanda. Clicca QUI per effettuare la tua domanda online.
Ci trovi con il 𝐜𝐨𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝟏𝟒𝟓𝟒𝟔𝟖.
Il progetto si svolgerà in Frazione Pra 14, a 𝐁𝐞𝐧𝐞 𝐕𝐚𝐠𝐢𝐞𝐧𝐧𝐚 (𝐂𝐍)
Per info e chiarimenti puoi scriverci a: 𝘪𝘯𝘧𝘰@𝘢𝘱𝘥𝘢𝘮.𝘰𝘳𝘨
Oppure utilizza il nostro form di contatto
A Proposito di Altri Mondi Impresa Sociale ETS (APDAM) sta selezionando un/a Progettista sociale – Italia da inserire nella sua operatività in Italia. Scadenza candidature 18/12/2022.
APDAM (scopri di più sui nostri progetti) è un ente del Terzo Settore che dal 2011 si occupa di cooperazione internazionale e inclusione sociale in Italia.
All’estero opera in Repubblica Democratica del Congo, Guinea e Senegal per il contrasto alla malnutrizione infantile, l’inclusione sociale ed economica delle donne e delle fasce svantaggiate di popolazione, la sicurezza alimentare delle comunità coinvolte.
In Italia lavora per contrastare la povertà educativa e favorire l’inclusione sociale di bambini fragili e vulnerabili attraverso interventi di Aiuto nel Verde e Interventi Assistiti con Animali.
Inizio incarico: 09/01/2023
Durata incarico: 12 mesi rinnovabili
Luogo di lavoro: sede di APDAM, Frazione Prà di Bene Vagienna (CN)
Disponibilità: Full time sulla base delle attività progettuali
Tipologia di contratto: da valutare
Obiettivo generale della posizione di Progettista Sociale.
Supportare la Direzione programmi nell’implementazione, realizzazione, monitoraggio, reportistica (narrativa e finanziaria) delle iniziative in corso in Italia e nella identificazione e stesura di nuove proposte progettuali, in stretto raccordo con i partner e le realtà del territorio italiano.
Principali compiti e responsabilità
- Coordinare ed implementare le attività progettuali nell’ambito di programmi educativi in ambito scolastico e giovanile e in azioni di Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG);
- Coordinarsi con gli stakeholders del settore educativo: scuole pubbliche e private, docenti, formatori, Ministeri e Consorzi competenti, per l’organizzazione delle attività educative;
- Operare direttamente con scuole di differente ordine e grado e con altre realtà territoriali per lo svolgimento e la realizzazione delle attività;
- Redigere i report narrativi ed i rendiconti finanziari per i differenti donatori, in coordinazione con la Direzione programmi e l’Amministrazione;
- Identificare in maniera proattiva nuove opportunità di finanziamento monitorando i trend dei donatori e le strategie degli stessi;
- Supportare la Direzione programmi nell’identificazione delle iniziative e nell’elaborazione delle stesse, inclusa la parte finanziaria, curandone l’elaborazione e la progettazione fino all’invio sulla base delle procedure del donatore;
- Aggiornarsi periodicamente sulle strategie dei donatori e i trend di cooperazione, in particolare nelle aree tematiche d’azione prioritarie per l’Ente: contrasto alla povertà educativa, inclusione sociale di fasce infantili svantaggiate o diversamente abili, Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG);
- Supportare la Direzione programmi nelle strategie Italia, nel monitoraggio delle stesse e nella valorizzazione di buone pratiche;
- Collaborare nelle attività di comunicazione e promozione dell’Ente.
Requisiti
- Laurea universitaria in materie umanistiche, sociali ed educative, preferibilmente con specializzazione in cooperazione internazionale e/o formazione nei settori educativo, ECG ed advocacy
- Pregressa esperienza di almeno 4 anni in posizioni similari, conseguita all’interno di enti del Terzo Settore
- Pregressa esperienza di successo nella scrittura e approvazione di proposte progettuali riferite ai principali donatori (UE, AICS, Agenzie UN, Consorzi e Fondazioni bancarie,.…)
- Comprovate capacità organizzative, negoziali, di gestione delle proprie tempistiche e responsabilità, di lavoro in team
- Comprovate capacità di lavoro in team, di negoziazione e flessibilità in termini culturali ed organizzativi
- Ottima conoscenza del pacchetto Office e dimestichezza con i principali strumenti informatici.
Inviare la candidatura alla seguente email: candidature@apdam.org
specificando nell’oggetto della mail: candidatura ruolo Progettista sociale – Italia.
Si richiede il CV, lettera di motivazione e referenze (almeno 2 contatti).
Si avvisa che solo i candidati che saranno selezionati verranno contattati per i colloqui di approfondimento.
APDAM si impegna a selezionare i propri collaboratori esclusivamente sulla base delle competenze professionali, indipendentemente da elementi relativi a provenienza culturale, genere, orientamento sessuale.
A Proposito di Altri Mondi Impresa Sociale ETS (APDAM) sta selezionando un/a Progettista/Desk Officer da inserire nella sua operatività in Italia. Scadenza candidature 18/12/2022.
APDAM (scopri di più sui nostri progetti) è un ente del Terzo Settore che dal 2011 si occupa di cooperazione internazionale e inclusione sociale in Italia.
All’estero opera in Repubblica Democratica del Congo, Guinea e Senegal per il contrasto alla malnutrizione infantile, l’inclusione sociale ed economica delle donne e delle fasce svantaggiate di popolazione, la sicurezza alimentare delle comunità coinvolte.
In Italia lavora per contrastare la povertà educativa e favorire l’inclusione sociale di bambini fragili e vulnerabili attraverso interventi di Aiuto nel Verde e Interventi Assistiti con Animali.
Inizio incarico: 09/01/2023
Durata incarico: 12 mesi rinnovabili
Luogo di lavoro: sede di APDAM, Frazione Prà di Bene Vagienna (CN)
Disponibilità: Full time sulla base delle attività progettuali
Tipologia di contratto: da valutare
Obiettivo generale della posizione di Progettista/Desk Officer.
Supportare la Direzione programmi nell’identificazione e stesura di nuove proposte progettuali, nonché l’implementazione, la gestione, il monitoraggio, la reportistica (narrativa e finanziaria) delle iniziative in corso, in stretto raccordo con i Paesi di intervento ed il territorio italiano.
Principali compiti e responsabilità
- Identificare in maniera proattiva nuove opportunità di finanziamento monitorando i trend dei donatori e le strategie degli stessi;
- Supportare la Direzione programmi nell’identificazione delle iniziative e nell’elaborazione delle stesse, inclusa la parte finanziaria, curandone l’elaborazione e la progettazione fino all’invio sulla base delle procedure del donatore;
- Gestire i rapporti con i partner locali e italiani nell’esecuzione e implementazione delle attività progettuali, curando i report periodici e garantendo la regolare consegna della documentazione narrativa e finanziaria da presentare al donatore;
- Redigere i report narrativi ed i rendiconti finanziari per i differenti donatori, in coordinazione con la Direzione e l’Amministrazione
- Aggiornarsi periodicamente sulle strategie dei donatori e i trend di cooperazione, in particolare nelle aree tematiche prioritarie per l’organismo:
- all’estero, lotta alla malnutrizione, in particolare infantile, promozione socio-economica della donna, sicurezza alimentare;
- in Italia, contrasto alla povertà educativa, inclusione sociale di fasce infantili svantaggiate o diversamente abili, Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG);
- Supportare la Direzione programmi nelle strategie Paese, nel monitoraggio delle stesse e nella valorizzazione di buone pratiche;
- Supportare la Direzione programmi ed i referenti nei Paesi d’intervento nella mappatura di nuovi donatori e opportunità di finanziamento;
- Eseguire e coordinare, con la Direzione programmi, le missioni nei Paesi d’intervento.
Requisiti
- Laurea universitaria, preferibilmente con specializzazione in cooperazione internazionale o con master di settore
- Ottima conoscenza della lingua francese, scritta e parlata
- Pregressa esperienza di almeno 4 anni in posizioni similari, conseguita all’interno di enti del Terzo Settore e preferibilmente con esperienza all’estero
- Pregressa esperienza di successo nella scrittura e approvazione di proposte progettuali riferite ai principali donatori (UE, AICS, Agenzie UN, Consorzi e Fondazioni bancarie,.…)
- Disponibilità a svolgere missioni all’estero, prioritariamente in Africa francofona
- Comprovate capacità organizzative e di lavoro in team
- Comprovata capacità di scrittura, rispetto delle scadenze e attenzione al dettaglio.
Inviare la candidatura alla seguente email: candidature@apdam.org
specificando nell’oggetto della mail: candidatura ruolo Progettista/Desk Officer.
Si richiede il CV, lettera di motivazione e referenze (almeno 2 contatti).
Si avvisa che solo i candidati che saranno selezionati verranno contattati per i colloqui di approfondimento.
APDAM si impegna a selezionare i propri collaboratori esclusivamente sulla base delle competenze professionali, indipendentemente da elementi relativi a provenienza culturale, genere, orientamento sessuale.
Benvenuto nel nuovo sito web di A Proposito di Altri Mondi.
Che cos’è APDAM? Un’impresa sociale di cooperazione e solidarietà internazionale che da sempre è impegnata a contrastare la povertà educativa.
In Africa, in particolare in Repubblica Democratica del Congo, in Senegal e in Repubblica di Guinea si occupa del contrasto alla malnutrizione.