Africa

UNA STRADA, AL TRAMONTO: SENEGAL

L’articolo di oggi è dedicato alla missione di monitoraggio in Senegal, ma non parla delle missioni.
O Almeno non direttamente.

Perché c’è stato un momento, in Senegal, che portiamo nel cuore con tenerezza e che racconta meglio di molte altre parole dei risultati di un buon progetto di Cooperazione Internazionale.
Oggi lo vogliamo condividere con voi: abbiatene cura.

Dicono che in Africa gli spostamenti siano lentissimi, tra i sentieri polverosi e le buche profonde: un limite per certi versi, un’occasione per altri. L’occasione di dedicare completamente il proprio tempo a un compagno di viaggio e alla sua storia.
Dicono anche che il Senegal sia nato per i tramonti, con quel grande sole rosso che cade dietro la foresta. Ed è proprio durante un tramonto che è iniziato questo viaggio.

Quella sera c’era un giovane uomo con cui dividere la sella di una moto, viene da un villaggio vicino a quelli di progetto e vorrebbe portarci lì: c’è bisogno di fare qualcosa perché i giovani vogliono andare via ma non sanno veramente quanto il viaggio sia pericoloso.
Da spettatori delle migrazioni ci si chiede perché le persone partano, sopportino tutte quelle violenze, per trovare un muro ad attenderli: si stava così male lì dove erano?
Beh questo lui lo sa bene perché il suo racconto parte dal Senegal, attraversa il Mali e arriva in Libia. Appena oltrepassato il confine il suo futuro viene però sequestrato, con le botte e la forza, in una prigione libica. Le cose che ha visto e subìto in quei giorni non lo abbandoneranno mai, come la consapevolezza di aver abbandonato a sua volta amici e persone care dietro di sé.
Lui è infatti uno tra i pochi fortunati che riesce a scappare e tornare indietro.
Parla di fortuna, per essere scappato, per essere vivo. Decidete voi se chiamarla fortuna.

Dicevamo, vuole che andiamo al suo villaggio, perché i nostri progetti stanno dando risultati e la percentuale di persone che partono da quelle zone è diminuita, e questa non è fortuna. È progettare in un’ottica di sviluppo, per indurre un miglioramento con una prospettiva di lungo periodo1. Ed è il nostro lavoro.

Così, su quella moto, grati per la preziosità del racconto, risuonano nella mente quelle parole che sentiamo così nostre “che zero più zero più zero più zero alla fine fa uno”2. Tanti piccoli niente, col tempo, portano a un risultato.

Esistono tanti mondi su un solo pianeta, questo altro mondo lo abbiamo conosciuto attraverso gli sguardi in uno specchietto retrovisore ed è sempre così bello non esserne indifferenti e riconoscere alla fine come siamo tutti parte dello stesso mondo.

Perché comunque, sempre, A Proposito di Altri Mondi.

Anche tu puoi unirti a questa somma di piccoli 0 e aiutarci nel cambiamento: scopri come donare a sostegno dei nostri progetti di cooperazione internazionale!

Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Senegal


1 Andrea Stroppiana, “Progettare in contesti difficili. Una nuova lettura del Quadro Logico”, Franco Angeli Edizioni, 2009.
2 Eugenio in Via di Gioia, “Utopia”, Amore e Rivoluzione, 2022.

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