Chissà ad oggi quanti bambini e ragazzi conoscono la storia dell’Oca Martina… Se ve la siete persa, rimediamo subito!
Konrad Lorenz, un rinomato etologo del XX secolo che trascorreva gran parte della sua vita studiando il comportamento degli animali, nel lontano 1949 pubblicò un libro di grande successo intitolato “L’anello di Re Salomone”. Il volume contiene un’incredibile quantità di storie e aneddoti raccolti nel corso dei suoi anni di lavoro in stretto contatto con il regno animale. Pesci, corvi e cani sono solo alcuni dei protagonisti di queste avventure, ma l’episodio sicuramente più significativo, anche per l’impatto che ebbe sul mondo scientifico, fu quello dell’Oca Martina.
L’OCA MARTINA E L’IMPRINTING
Durante una delle sue esplorazioni in una fattoria, lo studioso fece un incontro straordinario: un pulcino appena nato, che chiamò Martina. L’animale, privo di qualsiasi contatto con la sua vera madre, vide per la prima volta il volto di Lorenz, il quale divenne improvvisamente la sua figura materna attraverso un fenomeno noto come “imprinting”.
Da quel momento in poi, Martina seguì Lorenz ovunque andasse, considerandolo la sua guida e protettore. Lorenz, consapevole dell’importanza di questa connessione, costruì persino un cestino speciale per poter trasportare Martina con sé durante le sue osservazioni e studi, rispondendo pazientemente ai suoi richiami anche nelle ore più impensate.
Ma la parte più emozionante di questa storia è il suo epilogo: con il passare del tempo, Martina crebbe e maturò, diventando un’oca adulta capace di volare con le proprie ali. Nonostante l’attaccamento a Lorenz, Martina sviluppò la sua autonomia e intraprese il suo viaggio nell’universo degli uccelli, lasciando il suo mentore per vivere la vita di un’oca adulta indipendente.
Questo è il desiderio che nutriamo per tutte le persone che incrociano il cammino di APDAM: che possano sentirsi accolti, tutelati e accuditi e che presto possano riscoprire le proprie risorse e capacità, pronti ad affrontare il mondo con determinazione e forza, proprio come ha fatto l’Oca Martina.