
Prima di entrare nel merito, è necessario fare una premessa importante: vivere con animali domestici e aver costruito con loro un rapporto stretto e una buona comunicazione, non significa svolgere Educazione Assistita con gli Animali (EAA) 24 ore su 24.
Sicuramente la convivenza con un animale porterà vicendevolmente dei benefici ad entrambi, quando si convive con qualcuno a cui si vuole bene, il ritrovarsi sotto lo stesso tetto e trascorrere del tempo insieme dona calore ad ambedue.
Quando però si parla di EAA, si intende un percorso che si prefigge di raggiungere degli obiettivi, i quali vengono prefissati, scelti sulla persona coinvolta e modulati durante il percorso grazie a momenti di rivalutazione in itinere da parte degli operatori. Per far tutto ciò, inevitabilmente si rendono necessarie delle figure esperte e preparate sia umane che animali. Operatori che sappiano ascoltare, riconoscere ed accogliere i bisogni della persona ed animali che per caratteristiche caratteriali e capacità sappiano essere ponte tra la persona e il mondo. Inoltre punto fondamentale, in base agli obiettivi prefissati, è capire quale degli animali conosciuti, a seconda delle caratteristiche caratteriali e capacità, possa essere il giusto co-terapeuta.
Pensate quando rientrate a casa, aprite la porta e trovate ad aspettarvi il vostro cane, con la coda che sventola velocemente, con le orecchie abbassate, sguardo tenero che si avvicina a voi per un abbraccio. In quel momento, avete un senso forte di appagamento, perché vi aspettava ed era lì subito dietro alla porta perché aveva riconosciuto il suono dei vostri passi su per le scale. Percepite che l’unica cosa che conta in quel momento per il vostro cane è il vostro contatto e cogliete dalla sua gestualità l’espressione di un’intesa di felicità nel vedervi. In quel momento il senso di solitudine svanisce perché siete visti, cercati.
In EAA si arriva a provare quel senso di appagamento per essere riconosciuto dall’animale, per essere cercato, il fine spesso è proprio quello di spezzare la solitudine dove le situazioni di vita difficili possono confinare, ma poi quell’emozione non rimane lì, non cade, viene vista, esaminata, elaborata e fatta propria incontro dopo incontro e grazie agli operatori il legame tra persona e l’animale non è solo affettivo ma anche terapeutico.