Da sempre crediamo fondamentale ottenere il riconoscimento nel Paese in cui operiamo perché il rispetto del contesto in cui si interviene, delle leggi e della sovranità del popolo che lo abita è uno dei valori principali per noi.
In ambito internazionale è fondamentale per uno Stato l’essere riconosciuto dagli altri Stati membri della comunità internazionale: questo è necessario, infatti, per poter agire all’interno della comunità nei rapporti con gli altri Paesi, sottostando al diritto internazionale.
A livello nazionale l’essere riconosciuti è altresì fondamentale per le Organizzazioni della Società Civile: il Governo dello Stato in cui si portano avanti gli interventi di cooperazione internazionale riconosce l’ente (che ha la sede principale all’estero), iscrivendolo nel registro nazionale delle Organizzazioni della Società Civile (OSC).
L’essere riconosciuto come ente non è legalmente vincolante per le organizzazioni che operano sul territorio ma invece obbligatorio è il rispetto delle leggi nazionali, qualsiasi sia lo status.
Quindi quali sono i benefici dell’essere riconosciuti come Organizzazione Non Governativa (ONG) in un Paese estero?
Per godere del riconoscimento è necessario rispettare le procedure indicate dallo Stato, ma allo stesso tempo l’iscrizione nel registro delle OSC garantisce benefici, in modo particolare nell’ottica di creare rete nel territorio in cui si sta operando integrandosi con il contesto di Organizzazioni della Società Civile già esistente. Operare in un paese, essendo riconosciuti dal governo del paese fornisce credibilità ed affidabilità nei confronti dei possibili partner di progetto che vorranno prendere parte agli interventi, siano essi organizzazioni oppure enti governativi, programmi nazioni o internazionali.
Come APDAM, abbiamo ottenuto questo status nei tre paesi in cui interveniamo nel continente africano: da giugno 2022 siamo Partner riconosciuti del Governo della Repubblica di Guinea; dal 2018 siamo ONG riconosciuta in Repubblica Democratica del Congo; dal 16 marzo 2023 siamo ONG riconosciuta in Senegal.
Bibliografia
Sono quasi terminati i dieci giorni con la delegazione dalla Repubblica di Guinea, accolta nelle comunità di Almese e Bene Vagienna. Giorni di conoscenza, scambio, formazione e accoglienza che più di ogni altra cosa ci hanno fatto comprendere il valore della cooperazione decentrata: una tipologia di cooperazione internazionale allo sviluppo, che contribuisce a costruire relazioni tra territori.
Condividiamo con voi le parole del nostro Direttore Christian Foti, la sera in cui è arrivata la Delegazione in Italia. Parole scritte di getto ma con un’emozione sincera per il risultato ottenuto e la voglia di lavorare ancora per continuare a non lasciare indietro nessuno.
Sto per mettermi a dormire dopo una giornata pressoché eterna.
Sono stanco, ma molto contento.
Che bello, all’aeroporto, accogliere persone che ero abituato a incontrare in terre così lontane!
Bello vederli gustare avidamente lo strudel di mele e i croissant alla crema di pistacchio con un buon cappuccino “all’italiana” al primo autogrill;
Bella l’accoglienza in famiglia di Ombretta, la sindaca di Almese, con un buon caffè, succhi e nocciole;
Bello, se non bellissimo, vedere la genuina emozione di Rosaria, la vice sindaca di Bene Vagienna che, un po’ agitata, spacchettava un vassoio di pasticcini e preparava i calici per il brindisi;
Bello vedere Zeno che aiutava Rose con i bagagli;
Bella l’esultanza della delegazione della Guinea alla vista del cartello stradale del gemellaggio tra Almese e Yende Millimou;
Bello vedere gli occhi spalancati del sindaco di Beindou osservare le distese dei nostri campi;
Bello vedere il parroco con alcuni membri del consiglio parrocchiale dire qualche preghiera di benedizione per la missione;
Bello sentire dire: “Da qua passano i nostri fratelli, quelli che non muoiono in mare, e passano con grande fatica. Avevamo paura, ma siamo qua da persone libere…grazie a voi!”
Bello, emozionate…commovente.
Forse per la prima volta credo di aver capito fino in fondo il valore della cooperazione decentrata…
Esistono tanti mondi su un solo pianeta, questi altri mondi li abbiamo conosciuti attraverso le loro parole e i loro sguardi curiosi ed emozionati. Ed è sempre così bello non esserne indifferenti e riconoscere alla fine come siamo tutti parte dello stesso mondo.
Perché comunque, sempre, A Proposito di Altri Mondi.


























Grazie alla nostra mediazione come partner tecnico, i progetti di Cooperazione Decentrata attualmente in Corso in Repubblica di Guinea non si fermano e accolgono nelle comunità una delegazione dai villaggi per parlare di Futuro.
Per dieci giorni di condivisione e progettazione, i due comuni ospiteranno una delegazione direttamente da Beindou e da Yendé-Millimou.
In programma, incontri con il Comune, con la Regione, con l’Università e con la Comunità, per avvicinarci, riconoscerci, superare le distanze e immaginare un futuro di condivisione e sviluppo.
Sono in programma eventi aperti alla Comunità tutta e a chiunque interessato, per accogliere la Delegazione e condividere i risultati di progetto e gli obiettivi futuri.
Per maggiori informazioni e qualora ci fosse interesse a partecipare ai diversi incontri contattare:
Christian Foti: +39 339 182 0732 (Bene Vagienna)
Flavia Minelli: +39 379 277 1682 (Almese)
Matilde Bove: +39 340 864 9485 (Almese)
A seguire, i programmi delle due delegazioni: non perderti gli eventi aperti alla comunità e segui gli aggiornamenti sulle storie di APDAM!
Cooperare tra nord-sud e sud-sud per la sicurezza alimentare tra il comune di
Bene Vagienna e il comune di Beindou.
Dal 19 al 28 ottobre 2023
Saranno a Bene Vagienna:
Tamba Kittan LENO – Sindaco di Beindou;
Rose MARA – Comune di Beindou, rappresentante società, groupement donne;
Mory KEITA – ONG locale RESADEL, direttore esecutivo;
Giovedì 19
Benvenuto in Comune e in Parrocchia – Bene Vagienna
Venerdì 20
Incontro in Regione con assessori e funzionari – Torino
Sabato 21
Visita della città di Bene Vagienna con i ciceroni della Scuola Media locale
Ore 17:30
Presentazione della Delegazione e del Progetto alla Comunità – Palazzo Rorà, Bene VagiennaAPERTO ALLA COMUNITA’
a seguire
Apericena in condivisione
APERTO ALLA COMUNITA’
Lunedì 23
Incontro nel novarese con il Sig. Claudio Salsa e collegamento online con il Burkina Faso
Martedì 24 – Mercoledì 25
Incontri, Workshop ed Esperienze laboratoriali in campo – Università degli Studi di Torino
Giovedì 26
in serata workshop in Comune – Bene Vagienna
Venerdì 27
in serata cena di saluto condivisa – Fattoria di Bubi e Mimi (Bene Vagienna)
APERTO ALLA COMUNITA’
Sabato 28
Saluto in Comune – Bene Vagienna
Rafforzamento della sicurezza alimentare a Yendé-Millimou attraverso partenariati nord-sud/sud-sud tra il Comune di Almese e il Comune di Yendé-Millimou
Dal 19 al 28 ottobre 2023
Saranno ad Almese:
Jean MILLIMOUNO – Rappresentante paese APDAM
Finda YOMBOUNO – Comune di Yendé-Millimou, rappresentante società, groupement donne
Saa David YOUMBOUNO – Sindaco Yendé-Millimou
Tenne BONGONO – Comune di Yendé-Millimou, rappresentante società, groupement donne;
Giovedì 19
Benvenuto in Comune – Almese
Venerdì 20
Incontro in Regione con assessori e funzionari – Torino
Sabato 21
Ore 16:00
Cerimonia di benvenuto al centro culturale del Ricetto di San Mauro con performance di Fabula Rasa
APERTO ALLA COMUNITA’
A seguire cena in condivisione
Lunedì 23
Incontro nel novarese con il Sig. Claudio Salsa e collegamento online con il Burkina Faso
Martedì 24 – Mercoledì 25
Incontri, Workshop ed Esperienze laboratoriali in campo – Università degli Studi di Torino
Giovedì 26
In serata Consiglio Comunale e Incontro con la Comunità
APERTO ALLA COMUNITA’
Sabato 28
Saluto in Comune – Almese
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta il 25 settembre 2015 da 193 Paesi delle Nazioni unite, tra cui l’Italia, mira a condividere l’impegno a garantire un presente e un futuro migliore al nostro Pianeta e alle persone che lo abitano.
Infatti, l’Agenda definisce 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese) da raggiungere entro il 2030, articolati in 169 Target, che rappresentano una bussola per porre l’Italia e il mondo su un sentiero sostenibile.
L’Agenda 2030 porta con sé una grande novità: per la prima volta viene espresso un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale, superando in questo modo definitivamente l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e affermando una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo.
Perché per noi di Apdam gli obiettivi di Agenda 2030 sono importanti
L’Agenda 2030 guida la scrittura dei nostri progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo. Progettare secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030 significa infatti contribuire, nel nostro piccolo, a raggiungere questi obiettivi globali.
Il raggiungimento di tali obiettivi è infatti un impegno collettivo, che riguarda tutte e tutti, come ricordato nel preambolo del documento dell’ONU Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development: “All countries and all stakeholders, acting in collaborative partnership, will implement this plan.”
I principali OSS (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) che APDAM si impegna a realizzare nei propri progetti, sia in Italia che all’estero, sono.
OSS 1: Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo
OSS 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
OSS 3: Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
OSS 5: Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze
OSS 10: Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni
Bibliografia
Per dare ad ogni bambino il suo futuro, tra il 2019 e il 2022 abbiamo lavorato a un progetto di lotta alla malnutrizione infantile nel quartiere periferico di Kimbanseke (Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo), in linea con il Piano di Sviluppo Sanitario Nazionale.
Il nostro obiettivo era quello di contribuire alla diminuzione della malnutrizione dei bambini 0-5 anni, attraverso il rafforzamento del sistema di presa in carico clinico, lo sviluppo di attività generatrici di reddito e l’incremento della consapevolezza della popolazione target sulle problematiche nutrizionali.
Per farlo, abbiamo progettato secondo 3 parole chiave:
1. URGENZA
Rafforzamento, in tutte le sue forme, dei sistemi di presa in carico della malnutrizione infantile, mediante il potenziamento delle strutture sanitarie, la formazione del personale sanitario e la sperimentazione di nuovi alimenti terapeutici.
2. TRANSIZIONE
Educare alla conoscenza e, quindi, alla prevenzione del fenomeno (pianificazione familiare, primi mille giorni di vita del bambino, nutrizione in gravidanza, allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita, igiene, rotazione alimentare, buone pratiche igienico-sanitarie, salubrità degli ambienti e riconoscimento precoce degli stati a rischio) le stesse comunità di base.
2. SVILUPPO
Rafforzamento della sicurezza alimentare, promozione del microcredito e di attività generatrici di reddito, disseminazione delle pratiche innovative e promozione di politiche di protezione sociale, avvio di cooperative di comunità.
Come anticipato, particolarmente importante ed innovativa è stata l’introduzione della farina alimentare ipernutriente: la ZEINATA
LA ZEINATA PER FAR FRONTE ALLA MALNUTRIZIONE INFANTILE
Grazie alla collaborazione con i professionisti congolesi, infatti, siamo riusciti ad introdurre nella fase di primo intervento un innovativo alimento terapeutico a base di prodotti locali. Tale preparato ha la forma alimentare di una farina ed è costituito da mais, chenilles (bruchi), olio vegetale, zucchero, sale e spirogyra (un’alga ricca di sali minerali e vitamine che cresce naturalmente nel fiume Congo). La farina così prodotta è stata nominata Zeinata e risulta essere ricca di nutrienti e micronutrienti necessari alla cura dei bambini affetti da malnutrizione.
Grazie allo studio clinico realizzato sulle due Zone de Santé target, la formazione sulla preparazione della pappa alimentare e la dotazione di stock di alimento, è stato possibile testare e validare l’efficacia del trattamento della Malnutrizione Acuta Severa (MAS) con un alimento interamente composto da alimenti reperibili in loco, fornendo una dimostrazione ulteriore del fatto che le soluzioni locali sono disponibili e meritano di essere sostenute, valorizzate e promosse.
I beneficiari totali del progetto sono stati:
- 2.400 bambini malnutriti presi in carico dalle Unità Nutrizionali delle Zone Sanitarie di Biyela e Kingasani
- Famiglie coinvolte nel programma di microcredito
- 40.000 abitanti del quartiere di Kimbanseke coinvolti nelle attività di educazione e sensibilizzazione comunitaria

SDGs DI RIFERIMENTO








Scopri il progetto “Lotta alla malnutrizione infantile su base comunitaria a Kimbanseke”
BIBLIOGRAFIA
Durante la pianificazione del progetto Debo Bamtare, la parola “sostenibilità” è stata una colonna portante per la realizzazione di questo progetto in Senegal.
La Sostenibilità, parola oramai diventata di uso comune soprattutto in associazione alla tutela ambientale, viene qui tenuta in considerazione in relazione al suo significato nella realizzazione di un progetto. Secondo il punto di vista delle Nazioni Unite ed in particolare dell’Agenzia che si occupa della valutazione degli interventi (United Nations Evaluation Group – UNEG), per far sì che esso sia valutato in modo positivo è fondamentale tenere in considerazione diversi altri fattori, tra i quali quanto le attività promosse ed i risultati ottenuti continuino anche dopo la conclusione del finanziamento, in una parola: Sostenibilità.
Anche durante le varie fasi di progettazione e realizzazione del progetto Debo Bamtare in Senegal, APDAM ha tenuto in considerazione questo importante aspetto, consapevole dell’importanza che esso ha nel cambiare drasticamente le conseguenze che l’intervento può avere nel contesto nel quale viene realizzato.

Nella mappa la regione di Saint-Louis, Senegal
IL PROGETTO DEBO BAMTARE, COME ABBIAMO OPERATO
Debo Bamtare è un progetto in realizzazione nei villaggi di Aram e Kenene in Senegal, dal 2022 al 2025 con l’obiettivo di migliorare nelle zone di intervento la sicurezza alimentare, lavorando in rete con alcuni partner locali: l’associazione ADEVA, il programma PUMA e il Consiglio Regionale di Sviluppo Della Nutrizione (CNCN).
In particolare, attraverso le attività si intende dare la possibilità alle popolazioni dei due villaggi di sfruttare pienamente il territorio. Lo consentono un più facile accesso alle zone agricole e l’acquisizione di tecniche agricole all’avanguardia. Inoltre, la realizzazione di azioni di sensibilizzazione su tematiche nutrizionali intende aumentare la consapevolezza della popolazione. Infine, al fine di migliorare le condizioni economiche della popolazione è prevista la creazione dei Groupement d’Intérêt économique – GIE (Gruppi di Interesse economico) composti da donne con l’obiettivo di vendere sul mercato locale i prodotti ottenuti.
Uno degli ultimi aggiornamenti arrivati dal Senegal sul proseguimento delle attività del progetto Debo Bamtare è l’installazione di un’unità di trasformazione dei prodotti agricoli. Ecco qua alcune foto!


Scopri il progetto Debo Bamtare
BIBLIOGRAFIA
Il ruolo della donna è fondamentale all’interno dei progetti di cooperazione internazionale di APDAM.
Scopriamo perché attraverso le parole di una delle nostre volontarie.
Ripensando alla Guinea i miei ricordi tornano a quel momento seduti in casa di Rose. Lì ho ripercorso con la mente quanto appena accaduto: dopo averci accompagnato al fiume per le attività della pesca, le donne di quel piccolo villaggio nella provincia di Kissidougou ci hanno mostrato come avviene la lavorazione del riso. Guardandomi intorno ed ascoltando quanto raccontato da parole e corpi durante il lavoro ho capito che cosa vuol dire “la donna è vettore di sviluppo”: nell’essere attrici indispensabili della produzione e della lavorazione di alimenti fondamentali per la sopravvivenza del loro villaggio e parte cardine del lavoro di cura domestico, le donne hanno materializzato davanti ai nostri occhi quanto teorie ed approcci che si sono susseguiti dagli anni 70’ in poi hanno raccontato1.
Il ruolo della donna nei villaggi della Repubblica di Guinea
La donna in Repubblica di Guinea ha un ruolo fondamentale per la sussistenza del villaggio e per lo sviluppo dell’intero paese. Questo è altrettanto vero in altri contesti socioeconomici e culturali simili a quello guineano, seppur con tutte le peculiarità che ogni contesto presenta. Dopo la Seconda Guerra Mondiale questo importante ruolo ha iniziato ad essere riconosciuto in letteratura, dalle organizzazioni internazionali, dagli enti governativi e dalle organizzazioni della società civile. La strada verso un pieno riconoscimento dell’equità di donne e uomini è ancora lunga nei paesi in via di sviluppo quanto in quelli considerati del Nord del Mondo.
APDAM si fa promotore di un approccio che integra, all’interno dei suoi progetti un’attenzione particolare alle dinamiche di genere. Nel 2014 le Nazioni Unite hanno fornito una guida utile per integrare una prospettiva di genere nella creazione e realizzazione dei progetti2: in APDAM i ruoli che portano alla realizzazione di un progetto sono ricoperti da professionisti donne e uomini. In ambito internazionale le donne di Senegal, Repubblica di Guinea e Repubblica Democratica del Congo sono parte integrante, beneficiarie ed attrici dei progetti che si sono realizzati.
Scopri di più sui progetti di cooperazione internazionale in Repubblica di Guinea
Scopri i progetti terminati
Bibliografia
1Rathgeber, E.M., 1990, WID, WAD, GAD : Trends in Research and Practice. The Journal of Developing Areas, 24. https://www.jstor.org/stable/4191904
2United Nations Evaluation Group ,2018. Guidance on Evaluating Institutional Gender Mainstreaming. New York: UNEG. http://www.unevaluation.org/document/detail/2133
Oggi scopriamo una parte dei nostri beneficiari, perché loro e cosa facciamo nei nostri progetti.
Ad ogni bambino/a il suo futuro.
Con questa frase vogliamo iniziare a raccontarvi i nostri progetti di cooperazione internazionale.
Ogni bambino/a ha diritto ad un futuro e ha condizioni di vita che gli potranno permettere di costruire il suo futuro, qualsiasi esso sia ed ovunque esso sia. Il/la bambino/a ha un ruolo centrale nella vita e nello sviluppo della società, non solo per il ruolo attivo che avrà ma perché sin dalla nascita è al centro di dinamiche e relazioni che di fatto costituiscono lo sviluppo sociale, economico e culturale di ogni popolo. Il/la bambina viene plasmato/a dalla società e su di loro si riflettono diseguaglianza di genere, economiche e culturali, condizioni di difficoltà della quale essa è costituita.
Le Nazioni Unite a pochi anni della loro fondazione hanno riconosciuto questo importante ruolo con la pubblicazione de La Dichiarazione dei diritti del fanciullo nel 1959. Recentemente l’UNICEF, agenzia delle Nazioni Unite ha deciso di utilizzare come strumento di studio, analisi e monitoraggio un approccio nella quale il bambino è al centro, definito Child-Right Based Approach.
Ovunque!
A qualsiasi bambino/a il diritto al fanciullo deve essere garantito, senza distinzione di confine, appartenenza sociale o condizione economica nel rispetto però del contesto culturale nel quale vive o da cui proviene.
APDAM sin dai primi momenti dopo la sua fondazione ha voluto impegnarsi in Italia ed in tre paesi dell’Africa Sub-Sahariana a fare “tanti piccoli zeri” che uno in fila all’altro potranno fare la differenza. In particolare, in Senegal, Guinea e Congo, particolare attenzione è stata data al tema della malnutrizione infantile e della salute neonatale. Ma porre attenzione al diritto del bambino non significa solo creare progetti nei quali essi sono i primi beneficiari, ma bensì contribuire a creare buone condizioni nelle quali possano trovare e costruire il proprio futuro.
BIBLIOGRAFIA
Ore 7:45. Ho ancora sonno, ma non vedo l’ora di iniziare le attività all’estate ragazzi, scoprire quale divertimento di aspetta.
Ore 9:00. Iniziano le attività.
Ma in che cosa consistono queste attività?
Attività botaniche nell’orto, di cura degli animali e legate all’ecologia, Interventi Assistiti con Animali, Interventi di Aiuto nel Verde e riciclo in fattoria. E ancora, più di 20 sport e grandi giochi all’aperto, cacce al tesoro, giochi d’acqua e laboratori. Inoltre, una gita settimanale alle piscine, nei parchi naturali e uscite culturali.
Da chi sono organizzate queste attività? E per chi?
Un team costituito da istruttori sportivi, Educatori ed Animatori propone alle famiglie un centro estivo sportivo multidisciplinare rivolto a bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni.
Tutte le attività sono studiate affinché vi sia la maggiore accoglienza e inclusione possibile anche nei confronti di minori BES (Bisogni Educativi Speciali) e in condizioni di svantaggio, favorendo così la socializzazione.
Dove si svolgono le attività?
Le attività si svolgeranno presso la fattoria didattica e sociale “La Fattoria di Bubi e Mimi” e il “Palazzetto delle Sport”, entrambi siti a Bene Vagienna. Inoltre, sono organizzate gite e attività al fine di valorizzare il patrimonio naturalistico, culturale e ricreativo (a titolo esemplificato: parchi naturali, luoghi archeologici, musei e piscine).
Che importanza hanno le attività nello sviluppo del bambino?
Le attività permettono a tutti i bambini di fare diverse esperienze, mettendo insieme l’importanza del movimento corporeo e la bellezza dello stare all’aria aperta, in contatto con la natura, ritornando all’essenza dell’essere, messaggio che riteniamo fondamentale, in un mondo che purtroppo per i più piccoli va sempre più verso la sedentarietà e la tecnologia. Tali attività permetteranno ai minori di fare esperienze di apprendimento non formali in contesti naturali, favorendo esperienze di crescita e conoscenza del sé grazie al contatto con gli altri.
Ore 18:00. Fine della giornata. Che divertimento e che bello stare all’aria aperta nella natura!
Bibliografia
- L’effetto natura sui bambini aumenta salute, benessere e quoziente intellettivo – WWF
- Quanto è importante per i bambini socializzare per formare la loro personalità? – Pianeta Mamma
- Bisogni Educativi Speciali: Normative e pratiche di inclusione. L’orientamento – il magazine per la scuola, l’università e il lavoro.
I nostri progetti di cooperazione internazionale: la repubblica democratica del Congo e la malnutrizione che la colpisce
La Storia della Repubblica Democratica del Congo viene definita da Paolo Colombo, docente della facoltà di Scienze Politiche e Sociali, una Storia Sbagliata in un podcast sulla storia del paese. L’appellativo sbagliata, utilizzato in modo ironico, ha l’intento di evidenziare le numerose contraddizioni che emergono dalla storia del Congo.
Il Congo è un paese ricchissimo di risorse naturali: oro, diamanti, uranio, rame e cobalto e legname pregiato. La ricchezza del suo territorio, per la maggior parte sfruttata anche dopo l’epoca colonialista da potenze private e pubbliche straniere, è sempre stato in collisione con la ricchezza e le condizioni di vita della sua popolazione caratterizzata dalla presenza di diverse etnie che parlano circa 400 lingue differenti.

Dopo quasi ottant’anni di controllo del Belgio durante il colonialismo, la Repubblica Democratica del Congo è diventato indipendente nel 1960. Dalla sua indipendenza è sempre stato caratterizzato da una forte instabilità politica. La sua storia lo ha portato oggi ad avere una popolazione di 95,89 milioni di abitanti nel 2021 e al 179° posto nella classifica dei paesi relativi al loro Indice di Sviluppo Umano, redatto dal United National Development Programme (UNDP). Nel 2018 circa il 73% della popolazione era considerata sotto la soglia di povertà assoluta.
A Proposito di Altri Mondi ha deciso di essere presente in Congo sin dall’inizio, guardando da vicino queste sue contraddizioni. In particolare, è intervenuta nella zona di Kinshasa, Kisanji, Mukoso, Kitanda e Malandu con interventi a favore dell’imprenditoria sociale locale, dei reparti di maternità e per promuovere soluzioni sostenibili rimediando alle carenze di acqua potabile. Inoltre, nel 2015 APDAM è venuta in contatto con l’orfanotrofio delle suore di San Giuseppe a Kisanji e da quel momento ha deciso di sostenere la realtà dando avvio così all’esperienza filantropica di Sansa Bana.
Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Repubblica Democratica del Congo
1Paolo Colombo, 2022, Congo: Una Storia sbagliata https://open.spotify.com/show/5Gl0UNycTCLWPmEgDdilx6?si=ed3daa1eda2a4dc0
2L’ Indice di Sviluppo Umano è un valore numerico che tiene in considerazione delle dimensioni chiave dello sviluppo umano in un determinato paese: una vita lunga e in buona salute, un informazione chiara e libera e un decente tenore di vita.
3 valore stabilito dalla Banca Mondiale di 1.90$ al giorno.
BIBLIOGRAFIA
- A proposito di Altri Mondi, Repubblica Democratica del Congo. https://www.apdam.org/index.php/repubblica-democratica-del-congo/
- Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Rep. Democratica del Congo. https://nairobi.aics.gov.it/home-ita/paesi/rdc/
- Enciclopedia Treccani, Repubblica Democratica del Congo. https://www.treccani.it/enciclopedia/repubblica-democratica-del-congo_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
- Nord Kivu (2021). Repubblica Democratica del Congo: le risorse che fanno gola al mondo. Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/repubblica-democratica-del-congo-le-risorse-che-fanno-gola-al-mondo-29424
- Paolo Colombo, 2022, Congo: Una Storia sbagliata https://open.spotify.com/show/5Gl0UNycTCLWPmEgDdilx6?si=ed3daa1eda2a4dc0
- United Nation Development Programme (2022). Human Development Report (2021-2022) https://hdr.undp.org/data-center/human-development-index#/indicies/HDI
I progetti di sicurezza alimentare di APDAM: L’ECOVILLAGGIO IN CASAMANCE
Il progetto proposto tende a raggiungere l’obiettivo finale – final outcome – attraverso un approccio integrato ed orizzontale al problema dell’insicurezza alimentare come suggerito dai più autorevoli studiosi della tematica. Infatti, è internazionalmente riconosciuto come il problema dell’insicurezza alimentare sia di fatto una questione agricola e pertanto come, per poter agire sul nucleo centrale dell’oggetto dell’intervento, ci si debba muovere nella direzione del miglioramento dell’agricoltura accanto all’integrazione nel trattamento della malnutrizione infantile attraverso l’integrazione con alimenti ipernutrienti.
Per questa ragione il progetto si svilupperà su 3 assi strategici
I 3 ASSI STRATEGICI PER LA COSTRUZIONE DELL’ECOVILLAGGIO
- FORMAZIONE AGRICOLA
- SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE COMUNITARIA
- PRODUZIONE E VENDITA DI PRODOTTI AGRICOLI E DI ALIMENTI IPERNUTRIENTI
Il primo asse vuole portare la popolazione dei due villaggi target (Abene e Diannah) nelle condizioni di poter sfruttare pienamente il territorio disponibile in loco.
Un secondo asse prevede delle azioni di sensibilizzazione mirate al fine di aumentare la consapevolezza della popolazione locale sulle tematiche nutrizionali, di buona e corretta alimentazione, di diversificazione degli alimenti, consigli sulla preparazione di ricette con l’uso di alimenti iper nutrienti e altre tematiche affini quali l’allattamento esclusivo al seno, lo svezzamento ma anche l’igiene personale della madre nel corso della gravidanza, e simili. Tale asse adotta una metodologia di sensibilizzazione su base comunitaria che vede protagonista il personale sanitario locale il quale, adeguatamente formato, veicola i messaggi alla popolazione.
Il terzo asse infine si concentra sulla produzione di prodotti agricoli e di alimenti iper nutrienti: ciò produrrà un miglioramento delle condizioni economiche attraverso la commercializzazione dei prodotti sul mercato locale, inoltre una parte dei prodotti ipernutrienti sarà distribuita presso i centri sanitari del territorio target, andando ad integrare il trattamento della malnutrizione secondo i protocolli suggeriti da OMS e UNICEF.
BIBLIOGRAFIA
L’articolo di oggi è dedicato alla missione di monitoraggio in Senegal, ma non parla delle missioni.
O Almeno non direttamente.
Perché c’è stato un momento, in Senegal, che portiamo nel cuore con tenerezza e che racconta meglio di molte altre parole dei risultati di un buon progetto di Cooperazione Internazionale.
Oggi lo vogliamo condividere con voi: abbiatene cura.
Dicono che in Africa gli spostamenti siano lentissimi, tra i sentieri polverosi e le buche profonde: un limite per certi versi, un’occasione per altri. L’occasione di dedicare completamente il proprio tempo a un compagno di viaggio e alla sua storia.
Dicono anche che il Senegal sia nato per i tramonti, con quel grande sole rosso che cade dietro la foresta. Ed è proprio durante un tramonto che è iniziato questo viaggio.
Quella sera c’era un giovane uomo con cui dividere la sella di una moto, viene da un villaggio vicino a quelli di progetto e vorrebbe portarci lì: c’è bisogno di fare qualcosa perché i giovani vogliono andare via ma non sanno veramente quanto il viaggio sia pericoloso.
Da spettatori delle migrazioni ci si chiede perché le persone partano, sopportino tutte quelle violenze, per trovare un muro ad attenderli: si stava così male lì dove erano?
Beh questo lui lo sa bene perché il suo racconto parte dal Senegal, attraversa il Mali e arriva in Libia. Appena oltrepassato il confine il suo futuro viene però sequestrato, con le botte e la forza, in una prigione libica. Le cose che ha visto e subìto in quei giorni non lo abbandoneranno mai, come la consapevolezza di aver abbandonato a sua volta amici e persone care dietro di sé.
Lui è infatti uno tra i pochi fortunati che riesce a scappare e tornare indietro.
Parla di fortuna, per essere scappato, per essere vivo. Decidete voi se chiamarla fortuna.
Dicevamo, vuole che andiamo al suo villaggio, perché i nostri progetti stanno dando risultati e la percentuale di persone che partono da quelle zone è diminuita, e questa non è fortuna. È progettare in un’ottica di sviluppo, per indurre un miglioramento con una prospettiva di lungo periodo1. Ed è il nostro lavoro.
Così, su quella moto, grati per la preziosità del racconto, risuonano nella mente quelle parole che sentiamo così nostre “che zero più zero più zero più zero alla fine fa uno”2. Tanti piccoli niente, col tempo, portano a un risultato.
Esistono tanti mondi su un solo pianeta, questo altro mondo lo abbiamo conosciuto attraverso gli sguardi in uno specchietto retrovisore ed è sempre così bello non esserne indifferenti e riconoscere alla fine come siamo tutti parte dello stesso mondo.
Perché comunque, sempre, A Proposito di Altri Mondi.
Anche tu puoi unirti a questa somma di piccoli 0 e aiutarci nel cambiamento: scopri come donare a sostegno dei nostri progetti di cooperazione internazionale!
Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Senegal
1 Andrea Stroppiana, “Progettare in contesti difficili. Una nuova lettura del Quadro Logico”, Franco Angeli Edizioni, 2009.
2 Eugenio in Via di Gioia, “Utopia”, Amore e Rivoluzione, 2022.
I nostri progetti di cooperazione internazionale: il Senegal, i cambiamenti climatici che lo colpiscono e il settore agricolo.
Il Senegal è uno stato dell’Africa Occidentale che si affaccia sull’Oceano Atlantico. La sua posizione geografica lo espone ai cambiamenti climatici e ai rischi di siccità e degradazione ambientale, rendendo la gestione di risorse idriche e dei suoli un elemento di primaria importanza per garantire la produzione agricola e lo sviluppo rurale sostenibili. Il settore agricolo impiega il 60% della popolazione attiva e le condizioni di vita nelle aree rurali sono caratterizzate da un alto livello di povertà che colpisce principalmente donne, piccoli agricoltori e giovani.
APDAM in Senegal agisce al Nord del paese, nella Regione di Saint Louis, Comune di Medina Ndiathbé per migliorare la sicurezza alimentare nei villaggi rurali di Aram e Kenene e al Sud nella Regione di Ziguinchor per intervenire nell’ambito della malnutrizione infantile e dell’insicurezza alimentare nei villaggi di Abene e Diannah.

Per quanto riguarda la questione di genere, il settore agricolo è caratterizzato da un sistema patriarcale che va a svantaggio delle donne in termini di accesso alle risorse, disparità nella suddivisione del carico di lavoro, potere decisionale e reddito.
COME OPERA L’ITALIA
In questo contesto, il Senegal è un paese prioritario della Cooperazione italiana allo sviluppo, oltre ad essere uno dei paesi più importanti a livello strategico e tra i maggiori beneficiari dell’aiuto pubblico italiano allo sviluppo in Africa Occidentale. La Cooperazione italiana in Senegal, in linea con la politica agricola senegalese, si occupa principalmente di:
- Aumentare la produzione e la produttività agricola per contribuire alla sicurezza alimentare
- Supportare i piccoli produttori e le loro organizzazioni nella strutturazione delle filiere
- Innovare le tecniche di produzione e trasformazione dell’agroindustria attraverso la ricerca e lo sviluppo
Il Senegal è un paese importante per l’Italia anche per la presenza di migranti sul territorio italiano. Nel 2020 sono stati registrati 102.112 cittadini senegalesi regolarmente soggiornanti, al 12° posto per numero di presenze rispetto ad altre nazionalità.
Scopri i nostri progetti di Cooperazione Internazionale in Senegal
BIBLIOGRAFIA
I nostri progetti internazionali si estendono anche in Repubblica di Guinea: scopriamo insieme come operiamo nel concreto.
Nell’Africa occidentale c’è la Repubblica di Guinea, uno stato in cui l’85% della popolazione soffre di insicurezza alimentare, in particolare nelle aree rurali, e in cui il 32% della popolazione non ha accesso ad alimenti sufficienti per condurre una vita sana e attiva.
I nostri progetti si concentrano principalmente nelle zone della Prefettura di Kissidougou, situata nella Guinea Forestale, e in particolare nel Comune di Yendé-Millimou, nel villaggio di Walto e nel Comune di Beindou.

Nonostante questi luoghi abbiano un suolo favorevole alla coltivazione, specialmente risicola, si denotano da un lato la mancanza di politiche di sviluppo locali e agricole efficaci che impediscono di avviare uno sviluppo duraturo, dall’altro una mancanza di adeguati mezzi di trasporto che condiziona negativamente le prestazioni commerciali. A tutto questo si sommano le scarse conoscenze sui temi dell’agricoltura, la mancanza di macchinari e materiali tecnologicamente più avanzati rispetto a quelli utilizzati finora.
COME OPERIAMO IN REP. DI GUINEA
Attraverso i nostri progetti agiamo direttamente su queste problematiche con l’intento di fornire ai nostri beneficiari i mezzi e le conoscenze per raggiungere un’autosufficienza ed autonomia duratura nel tempo. Infatti, mentre agiamo fornendo tutti gli strumenti fisici necessari alla lavorazione della terra (strumentazione, sementi, preparazione dei luoghi di conservazione dei prodotti), vengono organizzate formazioni specifiche per aumentare le capacità e le competenze riguardanti la coltivazione e per aumentare le capacità di commercializzazione e redditività dei gruppi agricoli.
La Repubblica di Guinea è stata – insieme alla Repubblica Democratica del Congo – uno dei primi Paesi in cui abbiamo operato. Tuttavia, nel 2014, a causa di una potente epidemia di ebola siamo stati costretti a sospendere le nostre attività, che contavano ancora piccoli interventi. Certi di poter fare ancora molto per questo paese, abbiamo aspettato la giusta occasione per poter attivare nuovamente delle iniziative e nel 2021 abbiamo finalmente dato il via a due progetti: DI BENE IN BEINDOU e RISORSE IN COMUNE, seguiti da DONNE RURALI, attivato nel 2022.
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