Solidarietà

5×1000: ISTUZIONI PER L’USO

Cos’è il 5×1000?

Il “5×1000”, conosciuto anche come “5 per mille” o “5xmille”, è uno strumento grazie al quale i singoli cittadini possono devolvere il 5 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) a favore di università, organizzazioni non profit e attività con finalità sociali.

Il 5×1000 non costa nulla, non comporta alcun aggravio delle imposte da versare e se non si effettua alcuna scelta rimane allo Stato.

Chi può destinare il 5×1000?

Tutti coloro che per la dichiarazione dei redditi presentano il modello 730 e il modello Unico.

Come funziona il 5×1000?

Sono due i modi:

  • scegliere solo un settore. Quello del volontariato, piuttosto che quello della ricerca scientifica etc. Si appone una firma (solo in un settore) e si consegna il modulo al proprio datore di lavoro o all’intermediario per la trasmissione telematica;
  • riportare, oltre alla firma, anche il codice fiscale dell’ente nel settore di elezione, tranne il caso di scelta delle attività sociali dei Comuni.Nel primo caso, l’importo del 5 per mille va ripartito fra tutte le organizzazioni del settore; nel secondo caso viene destinato proprio all’ente prescelto.

Che differenza c’è con l’8×1000?

Due differenze fondamentali:

  • la tipologia e il numero degli enti:

Del 5 per mille beneficiano enti di natura privata e pubblica (questi ultimi in minoranza) che promuovono attività solidaristiche. L’8 per mille è invece destinato a sei confessioni religiose e allo stato. Le prime destinano parte delle somme al sostentamento del clero, e parte alle attività sociali da queste promosse. Lo Stato destina l’8 per mille al finanziamento di attività particolari, quali la lotta alla fame nel mondo, interventi in occasione di calamità naturali, l’assistenza ai rifugiati e la conservazione di beni culturali.

  • La destinazione di quella parte di fondi che non sono stati assegnati ad alcun soggetto:

Se il contribuente non firma alcun riquadro, la parte non optata del 5 per mille viene trattenuta dallo Stato per la spesa corrente. Nel caso dell’8 per mille, invece, la parte inoptata viene distribuita tra i partecipanti proporzionatamente alle scelte ricevute.

Sono previsti rendicontazione e controlli da parte degli enti?

Dalla terza edizione (2008), gli enti che percepiscono i fondi dal 5 per mille devono, ad un anno di distanza dall’incasso, redigere un rendiconto sull’utilizzo delle somme. Il principio è corretto, anche se in realtà gli enti sono già obbligati a rendicontare l’utilizzo delle risorse comunque percepite.

A chi dono?

Scegliete un’associazione che abbia bilanci trasparenti, finalità chiare e dimostri di avere raggiunto risultati tangibili.

All’interno della lista redatta dal ministero ci sono molti enti e associazioni che soddisfano queste caratteristiche. Internet è utilissimo: individuate una vostra lista di possibili destinatari e poi controllate i loro siti internet in cerca delle informazioni che vi servono. Se non trovate nulla, contattateli e se conquistano la vostra fiducia, sostenetene la causa.

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